Droghe, cresce uso ricreativo. Affari per 320 miliardi.“Rischio sostanze sintetiche”

Creato il 26 giugno 2014 da Nicola933
di Consiglia Grande - 26 giugno 2014

Di Consiglia Grande. L’ufficio dell’ONU per le droghe e il crimine ha dimostrato con dati certi, in occasione del 26 giugno 2014, giornata mondiale contro l’abuso di droga e traffico illecito, che ogni anno muoiono, a causa di consumo abituale di droghe, circa 200mila persone e circa 200 milioni invece ne fanno uso almeno una volta all’anno.

A questa constatazione si aggiungono ulteriori dati emersi, nei giorni scorsi, dall’International drug enforcement conference, ovvero la riunione annuale dei capi delle agenzie antidroga mondiali, per la prima volta tenutasi in Italia: sembra che l’attuale giro di affari di industria della droga sia stimato in 320 miliardi di dollari, che trova il suo epicentro, attualmente, nei Mondiali. Le forze dell’ordine Brasiliane hanno rilevato che il consumo delle droghe, in questa circostanza, è pressoché elevato; arriva a sfiorare i 10 milioni di dollari e stiamo pur sempre parlando di dosi giornaliere. E pare così facile comprendere come il meccanismo bacato del business droga si mischi al mondo politico, finanziario e militare, fino smuovere l’intera economia.

Di questo parere è Riccardo Gatti, direttore del dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano, inorridendo alla sola consapevolezza che, in Italia, il traffico di droghe è redditizio quanto una commistione tra comparto tessile e manifatturiero. Difatti volendo attenersi ai parametri dell’Eurostat, l’ufficio statistico europeo, consumo di droghe e prostituzione configurano come i nuovi standard della misurazione della ricchezza ed entreranno a far parte del PIL. E chissà se l’Italia non sarà tra i primi paesi ad adottare queste nuove misure da settembre, pur se Bankitalia ne ha ridimensionato l’impatto sul conto economico nazionale, attualmente aggirante intorno al 10%.

Leopoldo Grasso, psicoterapeuta vicepresidente del Gruppo Abele e curatore dell’atlante delle dipendenze, nota che, in Italia, il mercato delle droghe ha un fatturato, stimato per difetto, di 24 milioni di euro: se effettivamente volessimo ricorrervi, dovremmo prima impiastrare delle misure restrittive etico-legali, per impedirne un consequenziale abuso, alla luce della pregressa esperienza con il gioco d’azzardo.

Eppure i problemi in merito aumentano gradualmente: assumono sempre più importanza le droghe sintetiche, come le sostanze psicoattive. Lo scorso anno sono state notificate al sistema di allerta rapido dell’UE 81 nuove sostanze. Queste droghe vengono acquistate tramite Darknet – reti online sommerse, che rendono possibile una comunicazione anonima e la possibilità di mercati a km 0, sfuggenti a qualsivoglia tipo di controllo: le autorità di polizia lo scorso anno hanno individuato all’incirca 650 siti web, inclini a questo tipo di attività. Si tratta di sostanze elaborate su base artigianale, spesso mescolate, di cui non si conoscono gli effetti possibili sul fisico e sulla psiche.

Sembra sia tutto in linea con la crisi degli ultimi anni; stando a quanto afferma Gatti: in generale è quasi come se la crisi abbia depresso la crescita dei consumi che misuriamo e, forse, le tendenze all’accelerazione e al doping della vita quotidiana degli anni passati. Gli usi delle droghe sono più utilitaristici, non per forza comprendono la devianza o la scelta di uno stile di vita.

Ma nulla esclude che delle sostanze in questione non possa farsi un uso ludico, disinteressato, puramente ricreativo. In merito, Grossi conclude: La stragrande maggioranza dei consumatori non è portatrice di disagi psicologici o sofferenze personali, e spesso fa un uso ricreativo di sostanze illecite.


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