Avete mai pensato a come ci
si possa sentire avendo due anime nello stesso corpo? Un
sovraffollamento a dir poco imbarazzante: facciamo un esempio
prendendo la sottoscritta.
Elena e, un nome a caso,
Phoenix. Elena è una fan scatenata del silenzio e
dell'introspezione: Phoenix, invece, del caos e del movimento. Elena
non tollera perdere tempo mentre Phoenix, d'altra parte, di tempo
sembra averne sempre fin troppo. Vi immaginate la scena?
-
Phen, dai, ho fretta!
Smetti di cincischiare e muovi il fondoschiena! -
-
Elena, sei davvero la
mia croce. Possibile che tu non possa aspettare qualche istante?
Devo soltanto finire di parlare con X dell'ultimo libro di Glenn
Cooper.
-
Phen, devo andare a
lavoro, muoviti!
-
Tu lavori, vecchia mia,
io vivo -
-
Vorrei prenderti a
calci! Non puoi chiamarlo questa sera? -
-
So che tu queste cose
non puoi comprenderle, zitella inacidita, ma ogni lasciata è persa.
E questo qua non è certamente da perdere..
-
ninfomane!
-
Frigida!
-
Ti odio!!
La parte più difficile,
sarebbe dissimulare il caos interiore, mantenendo una pacifica
espressione di totale interesse e tranquillità, giusto per non dare
troppo nell'occhio e non far scappare l'interlocutore di turno, in
questo caso Mr.X.
Insomma: vivere diventerebbe
un lavoro a tempo pieno. Soprattutto quando nessuna delle due anime
in questione si decide a diventare recessiva.
E non oso pensare a cosa
potrebbe scatenarsi nella mia mente in tempi di “pioggia ormonale”.
Avvicino lentamente il
mio viso al suo, mentre il cuore batteva con ferocia nel petto. Non
riuscivo a credere a quello che stava accadendo: dopo mesi trascorsi
a guardarlo da lontano, troppo timida ed impaurita per fare qualcosa,
si era reso conto di me! Mi aveva guardato negli occhi, semi nascosti
da imponenti occhiali che riuscivano miracolosamente a strapparlo
dalla cecità, almeno per qualche istante; e, prendendo le mie mani
nelle sue aveva sussurrato, con dolcezza – sei la lampadina neon
che rischiara le mie giornate tenebrose: ma dove sei stata nascosta
tutto questo tempo? Per quale diabolica ragione il fato non ci ha
fatto incontrare prima? -
“
Da nessuna parte”,
avrei voluto rispondergli. Il problema era sempre stato soltanto uno:
era terribilmente miope. Questo gli aveva impedito di vedermi tutto
questo tempo. Ma tacqui, limitandomi a sorridere: erano soltanto
piccolezze, ora che eravamo insieme.
In un momento di
disperata foga “pre-orgasmica”, lo bacio con furore,
slacciandogli il papillon, la camicia, ed il gilet marrone “antico”.
Sto per toglierli la canottiera della salute, dopo avergli
accuratamente accarezzato i ricci crespi in testa quando,
inavvertitamente, mi sbilancio in avanti, urtando con il naso il suo
scheletrico braccio.
-
Elena, puzza! - si
lamenta Phen, disgustata.
-
Non è vero, sa di
uomo – ribatto, riprendendo l'equilibrio e discostandomi
dall'ascella incriminata.
-
Preferirei mettere
il nostro naso dentro una cipolla, piuttosto che continuare a
sentire questo tanfo di uova marce.
Questo è troppo: mi
discosto da lui e irrigidisco ogni muscolo del mio corpo. - vogliamo
parlare dell'ultimo uomo che ti sei portata a letto, Phen? Aveva più
pelo lui di un gorilla, te lo ricordi? Dovevi fargli i codini per
vedere un po' di pelle.
-
il pelo si può
tagliare.
-
Ed un'ascella si può
lavare. E poi non puzza così tanto.
Nel frattempo, avendo
visto il mio distacco repentino, lui mi guarda, le labbra strette,
gli occhi tristi. - C'è qualcosa che non va, Elena?
-
Assolutamente.. -
inizio io. Avrei voluto concludere con un no, ma Phen, approfittando
del mio stato fisico alterato dalla promessa di passione di quella
sera, riesce a prendere il controllo sulle mie labbra, mugugnando un
sì.
Sta per piangere, lo
vedo. Gli occhi si gonfiano, gli occhiali si appannano, uno strano
lamento sale dalla sua cassa toracica..
-
No, volevo dire no!
- urlo, cercando di risollevare la situazione.
Ma lui pare non riuscire
ad ascoltare una sola parola, continua a piangere disperato. E chi
glielo spiega che l'altra mia anima trova il suo odore semplicemente
nauseante?
Che
dire, amici: un'anima soltanto basta ed avanza!
L'idea
per questo post è venuta leggendo..
Hybrid
Quel che resta di me
di
Kat Zhang
GiuntiY
pagg.
414
prezzo:
14,50€
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libreria dal 6 marzo
Io ed
Addie siamo nate nello stesso corpo.
Le
dita spettrali delle nostre anime erano strettamente intrecciate
prima ancora che cominciassimo a respirare. I primi anni insieme sono
stati i più felici. Poi sono cominciate le preoccupazioni, le labbra
strette dei nostri genitori, le fronti corrugate delle insegnanti
della scuola materna, le domande che tutti pronunciavano a mezza voce
quando pensavano che non stessimo ascoltando.
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perché non cominciano a stabilizzarsi?>>
[presto
la recensione sul Diario!]