Il 27 marzo 2015 è previsto il lancio, dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, della navicella Soyuz TMA-16M con a bordo tre astronauti, i russi Gennady Padalka e Mikhail Kornienko e l’americano Scott Kelly.
Si tratterà di un equipaggio decisamente insolito, non tanto per il numero e per la nazionalità, quando per la durata della missione.
Dopo oltre 50 anni di presenza dell’uomo nello spazio e dopo 14 anni di un continuo via vai a bordo della ISS, prima con lo Shuttle ora con la Soyuz, iniziano le missioni di lunghissia durata: non più sei mesi bensì un anno. Kornienko e Kelly rimarranno a bordo
della ISS fino al 3 marzo 2016, per un totale di 342 giorni. Padalka invece, rimarrà a bordo della ISS per una durata tradizionale, di 168 giorni.
L’obiettivo è quello di raccogliere una grande mole di dati sul comportamento del nostro corpo in assenza di peso o di microgravità per periodi di tempo lunghi. Infatti, una delle tappe fondamentali della NASA dei prossimi decenni è quella di raggiungere oggetti ben al di là dell’orbita della Luna, arivando nella Fascia degli Asteroidi e il pianeta Marte. Basti pensare alla missione Orion della NASA, con il suo primo test orbitale, avvenuto qualche settimana fa: questa navicella accoppiata al razzo SLS permetteranno nuove missioni nel cosiddetto Beyond Earth Orbit, oltre l’orbita della Terra, quello che viene comunemente chiamato “spazio profondo” (anche se a mio avviso, ce ne vuole per definirlo profondo). Al momento, rimane ancora da stabilire se visitare la Luna, un asteroide piuttosto che un altro, una cometa o un pianeta, dato che è ancora estremamente presto. Le decisioni verranno prese solo nel corso del tempo, sulla base della strategia che verrà adottata dalla NASA. Al di là di questo, rimane fondamentale il concetto di “missione di lunghissima durata” e gli equipaggi devono essere ben pronti per affrontare missioni di questo tipo.
Infatti, nello spazio molti sono gli effetti negativi che il nostro corpo, in assenza di gravità, subisce. Tra questi, quellii più importanti sono gli effetti che riguardano la diminuzione delle masse ossee e muscolari, oltre all’efficienza cardiaca, l’indebolimento del sistema immunitario e anche alcuni problemi alla vista che sono stati riscontrati soprattutto in questi ultimi anni.
Non solo: quando si va al di fuori dell’atmosfera o addirittura del campo magnetico terrestre si deve tener conto della maggior quantità di radiazioni provenienti dal Sole e delle radiazioni cosmiche che vengono assorbite dal corpo.
Capire come si comporta il corpo umano ben oltre i sei mesi di vita nello spazio è fondamentale in quanto, al momento, non è chiaro se le tecniche finosra sviluppate e i rimedi sempre più efficaci per mantenere un “buono stato di salute” degli astronauti in missioni di lunga durata siano altrettanto efficaci per le missioni di lunghissima durata.
Gli astronauti, in altre parole, fungono da cavie umane in numerosi test ed esperimenti a bordo della ISS oltre che in tutti gli esperimenti, misure e analisi compiuti a Terra prima e dopo la missione.
Solo in questo modo è possibile comprendere sempe meglio i disturbi che affliggono gli astronauti. Naturalmente, capire il malessere degli astronauti, le malattie che li affliggono e tentare di alleviare questi disturbi (e in alcuni casi a eliminarli) rappresenta il modo migliore per poter migliorare anche la salute delle donne e degli uomini qui, sulla Terra.
La ISS rimane attualmente l’unico laboratorio spaziale grande quanto un campo di calcio in orbita a circa 400 chilometri di altezza.
Per questo motivo, si è pensato a questa missione, della durata di quasi 12 mesi, dove due astronauti passeranno il doppio del tempo rispetto agli altri astronauti.
Se questa missione di quasi un anno rappresenta un record per la ISS, in realtà non rappresenta il primo record in quanto quattro astronauti russi hanno trascorso oltre un anno a bordo della stazione spaziale Mir che fu operativa dal 1986 al 2001.
Anche in quelle occasioni furono raccolte importanti informazioni sulla fisiologia degli astronauti ma ogg abbiamo al nostro attivo stumenti molto più avanzati da un punto di vista tecnologico e permettono di avere una quantità di dati molto maggiore e più
dettagliata.
Scott Kelly però è un astronauta un pò paticolare: è un gemello, avendo un fratello nato 6 minuti prima di lui, Mark Kelly, anch’esso astronauta. Si tratta dunque di studiare il comportamento a livello genetico dei due astronauti, prima, durante e dopo il viaggio di lunghissima durata. Scott Kelly e il suo compagno di viaggio, Kornienko verranno sottoposto a circa 30 esperimenti. Circa un terzo degli stessi verranno compiuti a Terra dal fratello gemello, Mark. Si tratat di studi fondamentali sull’efficienza cardiovascolare, misurazioni dei livelli di ossigenazione del sangue e di volumetria del sangue stesso, monitoraggio della densità ossea, dell’invecchiamento cellulare e della distribuzione dei fluidi nel corpo. Verranno anche realizzate ecografie dell’occhio e del nervo ottico per cercare di capire da cosa derivino i problemi di visione che affliggono alcuni astronauti. Si effettueranno addirittura delle comparazioni ad intervalli regolari del microbioma (ossia, l’insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali della totalità dei microrganismi di un ambiente definito) dei due gemelli tramite analisi delle relative urine e feci. Non verrà escluso neppure l’aspetto mentale. I due astronauti sulla ISS verranno seguiti da psicologi che terranno sotto controllo le funzioni cognitive, l’umore e il livello di stress anche tramite interviste private effettuate ad intervalli regolari.
Naturlalmente, viene spontaneo pensare alla loro vita privata e alle persone care che lasceranno per un anno, sulla Terra.Entrambi gli astronauti hanno famiglia: Scott Kelly ha due figlie Charlotte di 11 anni e Samantha di 20, oltre alla compagna Amiko Kauderer. Kornienko, invece, ha una figlia di 32 anni e una nipotina di pochissimi giorni, oltre alla moglie Irina.
Entrambi gli astronauti durante l’anno di attività sulla ISS effettueranno delle attività extraveicolari, Extra Vehiculat Activity (EVA). Kornienko farà una uscita per una serie di attività legate al settore russo della ISS, assieme ad un altro collega russo, mentre Kelly di attività extraveicolari EVA ne farà ben tre per consentire l’attracco delle nuove navicelle americane per equipaggi che raggiungeranno la ISS dal 2017 o 2018, quali la CST-100 di Boeing e della Dragon V2 di SpaceX, attualmente in fase di sviluppo e che fra circa tre anni porteranno gli astronauti americani sulla ISS. Attualmente è solo al Soyuz che porta avanti e indietro gli astronauti, dopo che gli Space Shuttle sono andati in pensione.
Naturalmente la ISS dovrà essere “adattata” per l’attracco di questi nuovi veicoli. Le prossime sei passeggiate spaziali riguarderanno proprio questa modifica e verranno compiute nel prossimo 2015. Le prime tre, tra gennaio e febbraio, verranno fatte da Barry Wilmore e Terry Virts, due dei sei astronauti attualmente a bordo della ISS. Si inizierà con l’installazione dei cavi necessari alla connessione di due adattatori che verranno montati davanti ad altrettanti portelli di attracco per i nuovi veicoli e al cablaggio di nuovi sistemi per la comunicazione con i veicoli stessi. Si continuerà poi con altre uscite EVA e in luglio con lo spostamento del modulo Permanent Multipurpose Module PMM, dall’attuale posizione sotto il Nodo 1 ad una nuova posizione, sulla destra del Nodo 3.
Grandi lavori quindi, nella ISS nei prossimi mesi.
Fonte: AstronautiNEWS – Si avvicina la missione “annuale” sulla ISS – http://www.astronautinews.it/2014/12/28/si-avvicina-la-missione-annuale-sulla-iss/
Altre informazioni su:
Space.com – America’s First One-Year Space Voyage Has Astronaut Excited – http://www.space.com/28056-year-long-space-mission-astronaut.html