Due cose due #4

Da Strawberry @SabyFrag

E torna anche Due cose Due. Sperando che il prossimo appuntamento non sia tra due mesi. Tra Marzo pazzerello e Aprile dolce dormire, ecco libri, film e curiosità varie che voglio segnalarvi.

Libri

Tra i libri in uscita tra marzo e aprile, entreranno a far parte della mia libreria (o almeno ci spero):

L'avventurosa storia dell'uzbeko muto di Luis Sepulveda. La giovinezza, si sa, è l’età degli ideali, delle grandi battaglie, ma anche del velleitarismo, delle bevute con gli amici, dell’inquietudine sentimentale. E i giovani sudamericani degli anni Settanta non facevano certo eccezione. In questo «romanzo in storie» Luis Sepúlveda racconta il passato e i sogni della sua generazione, e lo fa attraverso la lente dell’affetto e dello humour, che stempera le tensioni e ci riporta intatti le passioni e i momenti di entusiasmo della sua giovinezza militante. Così scopriamo che una rapina in banca poteva essere un esproprio proletario, o addirittura fornire a un cantante mancato un’imperdibile occasione per esibirsi alla chitarra. Poi vediamo all’opera una squadra dell’Esercito di liberazione nazionale impegnata a rubare delle armi, incappando in una serie di intoppi tragicomici, ma attirando anche collaborazioni inattese. E incontriamo in queste pagine, tra gli altri, il bizzarro personaggio del titolo, che non è… né uzbeko né muto. Si tratta infatti del peruviano Ramiro, vincitore di una borsa di studio all’Università Lomonosov, destinato a ricevere un’educazione sovietica nella Patria del Socialismo. Peccato che a Mosca Ramiro non trovi nulla di quello che gli interessa davvero, cioè le ragazze, la musica e l’alcol. Peggio gli va quando tenta di raggiungere Praga, dove si dice che tutte queste cose abbondino, ma approda invece in Uzbekistan… Tra sorriso e nostalgia, queste pagine ci fanno rivivere «il bel sogno di essere giovani senza chiedere il permesso».

Il paese dei coppoloni di Vinicio Capossela. “Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori. Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani. E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti. Vinicio Capossela ha scritto un’opera memorabile in cui la realtà è visibile solo dietro il velo deformante di un senso grandioso, epico, dell’umana esistenza, di un passato che torna a popolare di misteri e splendori l’opacità del nostro caos.

Cinema

Passata l’onda dei premi e dei red carpet vari, scegliere cosa andare a vedere in sala nelle prossime settimane non è così semplice. Tra le varie pellicole ora al cinema e prossimamente in arrivo, mi sono segnata:

Suite Francese di Saul Dibb. Con Michelle Williams, Kristin Scott Thomas, Matthias Schoenaerts, Sam Riley, Ruth Wilson. Tratto dal bellissimo romanzo di una delle mie autrici preferite, sono proprio curiosa di capire se gli americani sono riusciti a spogliare la storia di tutta la sua poesia e renderlo il classico polpettone ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma forse sapranno stupirmi.
Ambientato in Francia nel 1940, Suite francese racconta la storia della bellissima Lucile Angellier che nell'attesa di ricevere notizie del marito prigioniero di guerra, vive un'esistenza soffocante insieme alla suocera, donna dispotica e meschina. La sua vita viene stravolta quando i parigini in fuga si rifugiano nella cittadina dove vive. Subito dopo la città viene invasa dai soldati tedeschi che occupano le loro case. Inizialmente Lucile ignora la presenza di Bruno, un raffinato ufficiale tedesco che è stato dislocato nella loro abitazione...ma ben presto vengono travolti dalla passione e dall'amore.

 

Wild di Jean-Marc Vallée. Con Reese Witherspoon, Laura Dern, Thomas Sadoski, Michiel Huisman, Gaby Hoffmann. Vallée è il regista di uno dei film che ho più amato nel 2014, Dallas Buyers Club, mentre la sceneggiatura è dello scrittore Nick Hornby e questo mi fa ben sperare. Mi sono persa la proiezione durante il TFF, che faccio me lo perdo pure ora?
Cheryl Strayed è una giovane donna che ha percorso oltre mille miglia lungo la pista di trekking del Pacific Crest per elaborare un grave lutto familiare e il naufragio del suo matrimonio, affrontando e sconfiggendo, in un viaggio pericoloso e solitario, i suoi demoni e le sue paure.

 

Eventi

Modigliani e la Bohème di Parigi, Gam Torino fino al 19 Luglio. Questa volta me la gioco in casa con la mostra dedicata al pittore Amedeo Modigliani, un artista che conosco poco ma che mi incuriosisce molto, sarà per le facce ovali delle donne dipinte che mi procurano un’incredibile malinconia, sarà per l’aria bohémien che pare si respiri in tutta la mostra, con i suoi 90 lavori appartenenti ai principali pittori parigini dell’epoca. http://www.modiglianitorino.it/
Intorno alla figura centrale di Modigliani la mostra presenta la straordinaria atmosfera culturalecreata dalla “École de Paris”, la corrente che ebbe protagonisti alcuni artisti attivi nel primo dopoguerra che si raccolsero intorno a Montmartre uniti dal desiderio di vivere in pieno il clima artistico di Parigi, creando una completa simbiosi tra vita e arte. La mostra è suddivisa in cinque sezioni, che analizzano la vitalità parigina del periodo, con uno sguardo non solo alla pittura, ma anche al disegno e alla scultura. Circa 90 opere racconteranno questa esperienza artistica con accanto a Modigliani alcuni nomi eccezionali come Brancusi, Soutine, Utrillo, Chagall, Gris, Marcousiss, Survage, Picasso.

Metropolis, Il Cinema ritrovato, marzo/aprile. Un pilastro della storia del cinema, Metropolis, diretto da Fritz Lang e apparso in sala per la prima nel 1927, torna a distanza di 88 anni, nella versione restaurata e più completa esistente, ancora in grado di stupire i suoi spettatori oggi come allora. Potete consultare  le date di proiezione del film nella vostra città a questo link, dove troverete molte informazioni sulla storia, il processo di realizzazione del film e la storia del suo restauro. Raccomandatissima la visione. http://www.ilcinemaritrovato.it/metropolis
Alla sua uscita, nella primavera del 1927, Metropolis aggredisce e sconcerta il pubblico dell’epoca. Si trasformerà in un film d’impatto inesauribile sull’intera storia del cinema, capostipite della fantascienza, capace di nutrire ogni nuova visione ‘assolutamente moderna’, fino a Brazil, a Blade Runner, ad Avatar. Fantasia distopica su un mondo verticalmente diviso, l’avveniristica città dell’intelletto e del potere e il sottosuolo della forza lavoro, Metropolis è un capolavoro laddove trascende il proprio mai risolto messaggio sociale (rivoluzione o conciliazione?): nella prodigiosa intuizione con cui osserva una città vera, New York, e la ricostruisce come grandiosa icona d’ogni futuro oltreumano. Straordinari effetti speciali, movimenti di masse in rivolta, trecento giorni di riprese, trentaseimila comparse, cinquecento grattacieli di settanta piani, e al centro di tutto l’ambigua Maria, vergine e androide: “Uno dei film più stupefacenti del cinema espressionista tedesco, uno dei rari film muti in grado di rappresentare ancora qualcosa per il grande pubblico di oggi” (Jacques Lourcelles).
La versione che presentiamo è il restauro più completo oggi esistente, realizzato nel 2010 da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e Deutsche Kinemathek in seguito al ritrovamento in Argentina di 25 minuti di pellicola ritenuti perduti. Dopo ottant’anni di versioni spurie e il pluridecennale lavoro di ricostruzione condotto da Enno Patalas, questo è finalmente il film come Thea von Harbou l’aveva scritto e Fritz Lang l’aveva girato. Con la colonna sonora originale ricostruita di Gottfried Huppertz eseguita da Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino diretta da Frank Strobel.

Curiosità

Mr. Selfie. Appassionati di selfie e social? Mr Selfie è quello che fa per voi. Weareseventeen, studio di design e motion graphics londinese ha realizzato un video sul simpatico omino che vive la vita e guarda il mondo da un oblò attraverso il suo smartphone. Riconoscersi in alcuni suoi atteggiamenti – o addirittura in tutti – è un attimo, preoccuparsi per le nostre abitudini non proprio sane pure.

Mr Selfie from weareseventeen on Vimeo.

Oroscopo fai da te. Leggere l’oroscopo è qualcosa che facciamo tutti, anche chi dice che “io-no-assolutamente-mai-ma-come-fai-a-crederci-io-sono-superiore-a-tutto-ciò”. Tra gli oroscopi più famosi e amati c’è sicuramente quello di Rob Brezsny su Internazionale, un vero e proprio rito da compiere ogni giovedì ovunque voi siate. L’oroscopo di Rob è sempre molto filosofico ed esistenziale e il più delle volte si ha l’impressione di essere presi per i fondelli, ma proprio per questo è irresistibile. Una delle sue cultrici, Enrica Tesio del blog Tiasmo, ha deciso di vendicarsi dell’affabulatore Brezsny inventandosi il Generatore automatico di oroscopi di Rob Brezsny. “ La formula è semplice: UNA CURIOSITÀ DI FORSE NON TUTTI SANNO CHE più SUPERCAZZOLA STELLARE uguale OROSCOPO DI INTERNAZIONALE. È tutto vero, anzi tutto strano, ma vero: fatelo anche voi a casa!”  Assolutamente da provare e il risultato, a dirla tutta, non sembra poi così lontano da quello vero!

Alla prossima!


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