Freddo fra gli alberi, fra i rami.
Nebbia pesante che per tutto il giorno non si alza: non vedi oltre i tuoi passi, oggi: sembra sparito il mondo, sconosciute sono le strade le case le persone che incontri e si affrettano verso i negozi illuminati, decorati dalle luci di Natale, frenetici degli ultimi acquisti prima della cena.
Neppure in casa riesci a toglierti quella sonnolenza che ti fa lenta, pesante, come rattrappita in te stessa, dimentica di tutta la voglia di fare che ieri ti sosteneva.
Come conta il tempo, come ti influenza e ti piega, come fa di te. Sei il risultato del cibo che hai mangiato, di cosa hai bevuto, di chi hai incontrato, del tempo che fa fuori. Per te stessa sei così poca cosa se una giornata di freddo e di nebbia ti impedisce di fare, sei proprio poca cosa…
E c’è una strada lunga che vi separa, chilometri e chilometri, curve e lunghi rettilinei che la nebbia cela: nessuno sa cosa comparirà fra poco, nessuno può immaginare.
Le luci delle altre auto rischiarano appena, poi subito è il grigio lattiginoso che circonda: meglio non partire, stasera. Fermalo, digli di non tornare, vuoi crogiolarti nella sua assenza, sentirti tranquilla, non pensare alla lunga strada alle auto in fila alle luci che si sfumano ed è buio.
Neppure la casa si riscalda, non sono abbastanza le luci.
Lascia sia il vento
Lascia sia il vento a completar le parole
che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio.
Come due specchi, svuotati d’ ogni immagine,
che l’uno all’altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.
Margherita Guidacci
Archiviato in:DIARIO, sensazioni Tagged: nebbia