Praga è la capitale della Repubblica Ceca e si divide in dieci quartieri, o distretti. Il mio consiglio è di scegliere un hotel a Praha 1, per poter raggiungere a piedi quasi tutte le attrazioni principali della città. Io ho soggiornato al Prague Golden Age e non ho mai avuto bisogno di usare i mezzi pubblici. Si tratta di un albergo situato in un palazzo storico, molto particolare, con le travi in legno a vista e le camere “antiche”, non aspettatevi il lusso ma comunque è pulito ed essenziale, ideale per chi, come me, passa pochissime ore in hotel.
Vi propongo un itinerario di due giorni che vi permetterà di visitare i monumenti più famosi, ma tenete comunque in considerazione che Praga è piccola e che quindi non è necessario seguirlo puntigliosamente. La cosa che mi è piaciuta di più, infatti, è stato girarla completamente a piedi e fermarmi nei luoghi che mi incuriosivano di più.
GIORNO 1
Io sono partita dai quartieri di Malá strana ( ovvero la città bassa ) e Staré město ( la parte antica, cioè il centro storico ). Ciò che li rende magici è il loro stile gotico e fiabesco che, a mio parere, creano un’atmosfera anche molto romantica, soprattutto di sera. Le cose da vedere in questa parte della capitale sono diverse, ma andiamo con ordine.
- Ponte Carlo ( Karlův Most ) : bello, bellissimo. Sovrasta il fiume Moldava e regala paesaggi davvero meravigliosi, con le sue viste da cartolina, le statue bellissime e tutti i ritrattisti che vi lavorano.
- Palazzo del Parlamento, che oggi ospita la presidenza della Repubblica Ceca.
- Orologio astronomico, una tra le attrazioni più celebri di Praga. Si tratta di un ingranaggio medievale che disegna i dodici mesi dell’anno e che ogni ora mette in moto dodici figure rappresentanti gli Apostoli.
- Porta delle polveri, ovvero una delle tredici porte che un tempo delineavano i confini del centro città.
- Quartiere ebraico, che al suo interno conserva anche il Cimitero di Praga.
Concedetevi una bella passeggiata tra i vicoli e poi proseguite per la zona riservata al Castello.
- Castello di Praga, Cattedrale di San Vito, Vicolo d’oro e Palazzo reale. Io li ho raggiunti a piedi, ma sono ben collegati anche con i mezzi se volete risparmiarvi la salita.
- Muro di Lennon, fateci un salto scendendo dal castello o dopo la passeggiata su Ponte Carlo. E’ un’esplosione di colori, citazioni di canzoni e disegni. Meraviglioso! Trovate la sua storia qui.
GIORNO 2
Dedicate il secondo giorno a Nové Město, la parte moderna della città, brulicante di bar e negozi di tutti i tipi.
- Piazza San Venceslao ( Václavské náměstí ), cuore pulsante di Praga, vi troverete tantissime persone. In realtà è un lungo e largo viale che non assume le sembianze classiche di una piazza. Wikipedia mi suggerisce: “ Questa piazza è conosciuta anche perché luogo dove il 16 gennaio 1969 si è dato fuoco Jan Palach, uno studente universitario di filosofa, in segno di protesta contro l’oppressione socioculturale perpetrata dall’Unione Sovietica, dando inizio al movimento conosciuto come Primavera di Praga. “
- Museo Nazionale, situato proprio alla fine di Piazza San Venceslao. Qui trovate maggiori informazioni.
- Casa danzante, impossibile non notarla!
Dove mangiare a Praga?
Praga è famosa per le sue birrerie ed anche per la sua cucina che probabilmente non potrà attirare tutti i palati. ( Il mio, personalmente, la ama! ).
Consiglio la birreria Kolkovna, poco distante da Václavské náměstí, oltre ad avere un vasto assortimento di birre, propone anche piatti tipici ma cucinati con prodotti di ottima qualità.
U fleku, forse la più celebre di Praga. Entrare qui vuol dire immergersi in un mondo a parte, fatto di lunghi tavoli di legno, camerieri in abiti tipici che ballano (perennemente ubriachi!) e fiumi di birra per brindare con il tuo vicino di posto, che potrebbe essere un uomo, una donna, un bambino, australiano, indiano, giapponese..
Insomma, Praga attira tante, tantissime persone ogni anno e devo ammettere che, probabilmente, anche io tornerei subito a farci un salto. Riesce a trasmettere calore ed allegria, che vanno poi a confondersi con la tradizione che si manifesta in ogni palazzo o monumento, e con la sua storia che purtroppo, però, non sempre ha goduto di un lieto fine.