Due Minuti a Mezzanotte

Creato il 23 gennaio 2013 da Elgraeco @HellGraeco

Scrivo quest’articolo ascoltando una certa canzone che, a distanza di mesi, mi sembra ancora la più adeguata a supportare l’atmosfera di questo universo supereroistico nato dalla rete italica: Due Minuti a Mezzanotte.
Proprio così, nato dalla rete, non dall’Italia, che si porta dietro quei quindici anni di ritardo. Ovunque.
Nato dalla testa del mio amico Alex, che ha costruito lo scenario, a cui poi hanno contribuito, oltre a lui stesso, altri 33 autori.
No, io non ci sono.
Mi sono divertito, e mi diverto ancora a creare storie laterali, su quella medesima ambientazione (ne ho parlato in questi mesi, sapete dove trovarle, se non siete monomaniaci del cinema). E non sono stato il solo.
Ma non sono qui per parlare degli spin-off, che pure sono tanti e (almeno alcuni) molto, molto validi.
Parliamo della Round Robin, esperimento di scrittura collettiva gestito da trentaquattro teste pensanti, dotate di gusti e aspirazioni proprie e di differenti abilità.
Un capitolo a testa, per tentare di far quadrare una storia enorme, di trentamila parole circa, gestita da ognuno di loro per l’arco di un frammento.
Ho preso parte anche io a una RR, quindi so quello che dico quando affermo: è un incubo.
Perché, prima di tutto, l’idea è: rinunciare alle proprie velleità.
Non si è scrittori, durante la RR, ma semplici ingranaggi.

***

Inutile quindi creare personaggi, affezionarcisi e poi incazzarsi se, magari, nel capitolo successivo vengono fatti fuori da un altro autore e sostituiti.
Ne consegue che l’operazione Round Robin è ad alto rischio, riguardo alla qualità finale.
Ho letto Due Minuti a Mezzanotte capitolo per capitolo fino alla metà, circa, poi ho interrotto preferendo aspettare l’uscita dell’eBook consuntivo.
Ebbene, la meraviglia è constatare che la storia non solo è coerente, ma diverte.
E no, non sto dicendo che è perfetta.
Non può esserlo, per ovvie ragioni.
Ma, vi dirò di più: non deve esserlo.
Perché non è lo scopo di una Round Robin, che avviene spontaneamente, essere perfetta. Se lo fosse non sarebbe una round robin.
Lo scopo è dare inizio alla storia, portarla avanti e concluderla, affidandosi a chi ci ha preceduto e a chi seguirà. Una catena.
E da lettore devo ammettere di essere molto, molto soddisfatto.
Risultato buono, che contribuisce ad arricchire l’universo base, già costituito e che io stesso amo utilizzare.

Banner della prima stagione

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Dicevo del problema Round Robin e dei trentaquattro autori: non mi piace tutto, è inevitabile, a cominciare dalle tracce di humour sparpagliate e da certi contenuti un po’ troppo sopra le righe, ma questi sono controbilanciati da momenti eroici, morti azzeccatissime, momenti splatter e scene corali (che invece mi piacciono molto).
La bellezza di questo mosaico è che, quindi, riesce a andare incontro a gusti diversissimi. Non deludendo nessuno, o quasi.
E parlo sempre di lettori intenzionati a godersi la storia senza scannerizzare il testo come editor affamati, e inutili oltre che seccanti, a questo punto.
Moltissimi personaggi sono stati introdotti, alcuni importantissimi massacrati, nel più classico incontro di creature, i Super, abitanti lo stesso Universo Narrativo.
I miei preferiti in assoluto:

Alexej Stakanov, caratterizzato bene dal suo creatore, Massimo Mazzoni, e altrettanto bene usato da molti altri autori (tra i tanti, il mio preferito è Giovanni Grotto)
Rebel Yell, di Davide Mana, che ha sofferto un po’ il passaggio in altre mani, ma che trasmette carisma persino dalla falda del cappello (quello che gli copre gli occhi).
Libby, di Alex, che nelle mani di Miss Marvel inscena una delle morti più spettacolari mai viste.
Starcrusher, di Giovanni Grotto. Ottimo potenziale, ma utilizzato poco, in fondo.

Tra i capitoli:

l’Undicesimo, di Mr Giobblin. Bellissime le battute che Stakanov rivolge ai Triari
il Quindicesimo, di Gian de Steja. Fumettoso, anche troppo, ma mi piace per questo.
il Ventiseiesimo di Masca Micilina. Ottima gestione.
il Ventinovesimo di Fräulein R. In cui c’è una vecchia conoscenza… e che dà un senso alla fisica.
il Trentesimo di Miss Marvel. Con l’idea del flare di teleforce che attraversa il mondo e la succitata scena.

Banner della seconda stagione

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Preferenze, nulla più. Giusto per dare un’idea della ricchezza di personaggi e di situazioni.
Universo vitale, a cui io stesso ho preteso di partecipare e dal quale fatico a staccarmi per dedicarmi a altro. Partendo per lo più da una posizione di scetticismo riguardo la narrativa supereroistica, che invece si rivela avvincente e rilassante, di piacevole lettura.
E questo è quanto. Anzi no.
Ricordate che l’eBook è gratuito, quindi non avete ragioni per non scaricarlo e leggerlo.
E ricordate soprattutto che Due Minuti a Mezzanotte sta per ricominciare con la Stagione 2: Nativity. Della quale è già online il Capitolo Zero, e il nuovo banner, a cura di Giordano Efrodini.
Ora sì, ci siamo.

Link utili:

Il Blog di Due Minuti a Mezzanotte (dove si è svolta e si svolgerà la Round Robin)
Elenco di tutti gli Spin-Off (sul blog di Alex)
Pagina dove scaricare l’eBook della prima stagione di Due Minuti a Mezzanotte (sul blog ufficiale)
eBook & Book (il sito dell’amico Matteo, l’impaginatore)


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