Negli ultimi anni mi sono ritrovata catapultata, mio malgrado, nella disputa maschio-femmina, essendo ormai genitrice anche di un’esemplare femminile, e come direbbe qualcuno di mia conoscenza “ognuno ha la sua storia particolare… i tuoi poi più di altri”, ovviamente riferendosi alla mia variegata prole, e mi perdoni se metto in mezzo ai miei post le nostre conversazioni, ma mai frase mi ha colpita di più di questa per la sua veridicità.
Ebbene sì, i miei pargoli hanno ambedue per versi diversi storie molto particolari e vicissitudini che hanno a vario titolo ed in differenti modi influenzato i loro modi di essere ed i loro caratteri, ma comunque dopo quasi 3 anni di vicinanza ed osservazione della gnoma sotto il mio tetto posso dire che mai titolo di libro fu più azzeccato del “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, con tutto che non so di cosa parli.
Perché i miei due figli sono diversi, diversissimi: in parte perché, come detto prima hanno due storie diverse e ciascuna delle due assolutamente particolare, molto perché appartengono alle due facce della luna e si vede. Ad oggi, con quattro anni e mezzo di differenza, il nano di 9 anni vive nel mondo astratto e surreale, la gnoma di 4 e mezzo ha i piedi talmente tanto piantati per terra che ogni concetto astratto sembra le faccia una fatica immane. Lui è appassionato di qualsiasi racconto e di qualsiasi mezzo che racconti (libri, cinema, teatro), lei spesso non riesce a seguire Peppa pig e si annoia a guardare Cenerentola o non ricorda la lettura di un racconto di più di due pagine. Lui non riesce a fare un’attività che sia una da solo, concentrandosi e liberando la sua fantasia, lei sta ore a chiacchierare con le sue bambole e peluche inventando storie, facendo finta di leggere libri e cucinandogli. Lui è un cucciolone affettuoso, anche mammone se vogliamo, che ha mille diversi modi di dimostrare il suo affetto, lei si mantiene per lo più distaccata ed affettivamente fredda a meno degli istanti salienti e consuetudinari, per poi chiedere attenzione e lo sguardo nostro su di sé anche e soprattutto nei momenti meno opportuni. Lui solo ora sta raggiungendo una vaga autonomia pratica nel lavarsi, vestirsi, aiutare in casa ed in tempi non biblici, lei praticamente da quando è arrivata con noi è un universo avanti nel fare e nel pretendere di fare tutto da sola, tanto che spesso si attarda la mattina perché vuole piegare il pigiamino. Lui ha da sempre avuto una mentalità prettamente matematica ed una curiosità precoce e singolarmente vasta a coprire ambiti i più disparati possibile, lei fa ancora fatica a contare fino a 10 e non ha alcuna curiosità quasi nei confronti di nulla, o comunque dobbiamo ancora scoprire cosa stuzzichi la sua. Lui all’età della gnoma adesso faceva ancora fatica ad esprimere frasi e pensieri complessi e linguisticamente elaborati, lei ancora sconvolge amici ed estranei per la sua proprietà linguistica anche se come già detto si limita a ciò di cui ha esperienza e quando cerca di sollevarsi in voli pindarici esprime concetti molto poco chiari. Lui ha sempre affrontato le sue estenuanti esperienze sanitarie in modo più che stoico, pur essendo un bambino normalmente capriccioso, lei si dimostra estremamente lagnosa e con poca sopportazione per qualsiasi tipo di malanno, nonostante non sia assolutamente capricciosa.
Si dice sempre che un genitore non dovrebbe fare confronti tra i propri figli, ma credo anche che sia la cosa più naturale del mondo, e nel caso specifico so che è un modo per darmi un obiettivo nell’educazione emotiva, psicologica e cognitiva della gnoma, pur sapendo che la stanghetta per molti aspetti è ad un livello eccessivamente elevato perché possa essere raggiunta facilmente. I due in questione hanno obiettivamente due passi differenti sotto tanti aspetti e per svariati motivi: speriamo solo di riuscire a ridurre la differenza dei passi nei prossimi anni.