Scene da un matrimonio - 2/7
Lo sposo è uno dei componenti storici della compagnia del Piazzale e anche se negli ultimi anni è uscito poco con noi, il legame è ancora solido. Per tutta la giornata mi ha accompagnato il pensiero, un po' inquietante a dirla tutta, che al posto della sposa avrei potuto esserci io.
Un salto indietro di otto anni, estate 2003. Ebbra di gelato e afflitta da recenti disavventure amorose, con una decisa quanto temporanea infermità mentale dovuta a indigestione di film romantici, mi ritrovo a chiacchierare con lo Sposo di cui sopra: vagheggio l'eventualità di ritrovarmi ancora zitella a 40 anni suonati, e la tristezza di essere sola, e il mio orologio biologico che ormai ha finito di sgolarsi, e il bisogno e il piacere di avere qualcuno vicino. Quando mi prende male, lo fa davvero.
Fatto sta che butto lì, tanto per dire, il Patto Scellerato: se a 35 anni siamo ancora single, ci si sposa tra noi due. I 30 sembravano ancora troppo vicini, oltre i 35 non si poteva rischiare per il dettaglio dell'orologio biologico, e così fu deciso. Avevamo anche organizzato il matrimonio e la vita a due, con abbondante fantasia visto che si prevedeva di andare ad abitare in un rustico con grande, enorme giardino.
L'abbiamo scampata, per fortuna di entrambi: lui è decisamente troppo spirituale per i miei gusti e io sono sicura l'avrei tirato matto.
Meno male che c'è Apollo :-)
Due parole sulla sposa: un sangue freddo da far invidia anche ai più spietati killer, ha cantato il salmo in assolo. Le mie amiche e io siamo andate per la chiesa a raccattare i nostri occhi, che ci erano schizzati fuori dalle orbite.
Ma il mito, il dio, l'insuperabile è stato il fotografo che ha lavorato tutto il tempo con questa:
Concludo con la mia foto settimanale in gran ritardo.