Due romance, due sequel, due  minirecensioni: Abbi Glines & Alice Clayton

Creato il 26 agosto 2015 da Anncleire @anncleire

È estate, molta gente è in vacanza, e io sono ancora qui a riempirvi di post. Non ho mai messo in pausa il blog perché, per me, non ha senso. Ci sono periodi  in cui sono più costante e altri meno e periodi come l’ultimo in cui posto tutti i giorni. Sono a casa, senza far niente, cercando un lavoro che non esiste e con la testa altrove, ma sempre ancorata al mio adorato blog. Sono rimasta di nuovo indietro con le recensioni (leggo troppo o non le scrivo abbastanza velocemente?) e ancora una volta, per correre ai ripari ho deciso di accorparne due in un unico post. Anche in questo caso si tratta di tre ni, i romanzi infatti non mi hanno convinta completamente, e del primo di cui vi parlo sono molto scontenta.

- When you were back (Rosemary beach series #12) di Abbi Glines: Sapete che infatti Abbi Glines è il mio guilty pleasure, quell’autrice che seguo fin dal suo esordio nel 2011 e di cui continuo a leggere ogni singola uscita, ma questa volta, con Mase non è riuscita a convincermi. Il solito schema, ripetuto e mai corretto mi è proprio venuto a noia.

- “Rusty Nailed” di Alice Clayton, il primo tradotto per Mondadori come “Mr. Sbatticuore cerca casa” è il sequel di “Wallbanger” il secondo è la novella che chiude la storia. E francamente la storia non mi ha entusiasmato, e soprattutto la novella è stata completamente inutile. Avere la conferma poi che si tratta di una precedente fanfiction di Twilight mi ha fatto cadere le braccia.

“When you were back” è il secondo volume della storia dedicate a Mase e a Reese e il dodicesimo della serie ambientata a Rosemary Beach, la cittadina della Florida piena di avvenenti giovanotti e ragazze sprovvedute. Abbi Glines se era partita in quarta con Rush ha completamente perso di smalto, regalando una storia fotocopia alle altre che ha già pubblicando, dividendo poi il racconto in due, quando poteva cavarsela in un unico libro e ricorrendo ad espedienti tediosi quanto inutili. Molto deludente, e dire che questo è il mio guilty pleasure.

Il futuro è luminoso per Reese Ellis. Ha Mase Colt-Manning, l’uomo dei suoi sogni, e una famiglia che di cui non conosceva l’esistenza finché suo padre non è arrivato davanti alla sua porta a Rosemary Beach. Dopo essere cresciuta con una madre crudele e un patrigno abusivo, Reese è desiderosa di conoscere l’affettuoso e affascinante uomo che vuol far parte della sua vita. Tutto finalmente sta andando al suo posto. Mentre Reese è andata dalla sua famiglia a Chicago, Mase trascorre il tempo con sua “cugina”, Aida, che lo ha idolatrato fin da quando erano bambini. Anche se non hanno legami di sangue, Mase e Aida sono stati cresciuti come membri della stessa famiglia. Ma quando Reese ritorna, può dire che qualcosa non va con Aida, che chiaramente ce l’ha con lei ed è un asso della manipolazione. E anche se Mase non sospetta niente, Reese sa che Aida non gli vuole bene come dovrebbe fare una cugina…

Certe storie partono male in partenza, e già al primo episodio avevo storto il naso di fronte all’inevitabilità di una storia, che era già scritta in partenza, con gli schemi che la Glines preferisce. Avevo fino all’ultimo conservato la speranza della ripresa, di quella coscienza che è premeditazione, nei confronti di autrici che ci piacciono molto. Ma no, non posso accettare di leggere ancora di lei ingenua e cedevole, di lui dominante e protettivo e della loro lotta contro il mondo che li circonda, in varie vesti e con varie intenzioni. No, è come dire che  tutto è già scritto, e in un certo senso lo è. I personaggi restano gli stessi, non c’è caratterizzazione né cambiamento, solo le circostanze cambiano, ma Reese e Mase sono gli stessi. Reese lotta per accettarsi completamente e per non lasciarsi condizionare dalla sua condizione, che per lei rimane un grosso problema, un’insicurezza feroce che va ad annidarsi in ogni angolo della sua vita. Reese ha continuamente bisogno di una pacca sulla spalla per affrontare le sfide quotidiane, e anche se ha voglia di mettersi in gioco e crescere, pure ha bisogno del sostegno costante di Mase. Certo non resta con le mani in mano e alla fine crede di potercela fare anche senza di lui, ma resta fragile e indifesa. Mase è un uomo che vuole rendere felice la sua donna, ma che in fondo non fa nulla di concreto. È un uomo statico, che non evolve, che compie gli stessi gesti, che ha paura di mettersi in gioco e teme di ferire la donna che ama e per questo resta immobile e la lascia a vaneggiare, mentre viene irretito come un bimbo. Anche la parentesi con Captain è assolutamente campata per aria e francamente non ho proprio capito il senso di uno sviluppo in tal senso.

L’ambientazione cambia, visto che la storia si svolge tra Rosemary Beach, il Texas e Chicago in un vortice di avvenimenti che sconvolgerà i due protagonisti, e li porterà ad avere il loro lieto fine.

Il particolare da non dimenticare? Un picnic…

Una storia che unisce Reese e Mase, tra espedienti un po’ triti e la consapevolezza della firma di Abbi Glines. Mi aspettavo decisamente di più.

Buona lettura guys!

La Serie “The Rosemary Beach Serie”:         

 

Fallen too far (Rush+Blaire) in italiano per Mondadori “Irresistibile”

Never too far (Rush+Blaire) in italiano per Mondadori “Irraggiungibile”

Forever too far (Rush+Blaire) in italiano per Mondadori “Indimenticabile

- Rush too far (Fallen too far dal pov di Rush) in italiano per Mondadori “Insuperabile” 

Twisted Perfection (Woods+Della)

Simple Perfection (Woods+Della)

Take a Chance  (Grant+Harlow)

One More Chance (Grant+Harlow)

You were mine (Tripp+Bethy) 

Kiro’s Emily (genitori di Harlow) 

- When I’m gone (Mase+Reese) 

- When You’re back (Mase+Reese) 

- The Best Goodbye (Captain+?) in uscita il 27 ottobre 2015

- Up in flames (Nan+?) in uscita il 1 marzo 2016

- Untitled (Dean+?) in uscita il 1 dicembre 2015

English Level:

Elementary

 

“Rusty nailed” è il secondo volume della serie di Alice Clayton iniziata con il divertentissimo “Wallbanger” tradotto da Mondadori come Mr. Sbatticuore. In questo secondo volume è passato circa un anno e la storia si fa sempre più seria. Mentre scopriamo un volto inedito di Simon, d’altra parte mancano quelle premesse che mi avevano fatto piacere il primo volume e anche in questo caso non sono pienamente convinta della storia, che segue sulla falsariga la prima. Insomma carina, ma nulla di che.

È passato circa un anno da quando Caroline e Simon hanno ammesso i loro reciproci sentimenti e sono diventati una coppia, anche se un po’ particolare: lui continua a girare il mondo come fotografo e lei si gode la vita di città, le amiche, il KitchenAid e il gatto Clive. Entrambi sono soddisfatti della situazione finché Caroline, dopo il matrimonio del suo capo Jillian, si ritrova a gestire da sola lo studio di design per cui lavora, e comincia ad allontanarsi da Simon. Lui, nel frattempo, decide di partecipare alla riunione degli ex alunni del liceo e ritorna, dopo tantissimi anni, nella sua città natale. Questo tuffo nel passato lo riporta agli affetti più sinceri e gli fa comprendere di essere ormai pronto per costruire un rapporto profondo, per una vera stabilità. Al rientro, infatti, cancella i suoi viaggi per stare più vicino a Caroline e prova a dare un'importante svolta alla loro relazione comprando una villetta fuori città e proponendole di convivere. Lei è contenta ma al tempo stesso turbata, teme che Simon stia affrettando i tempi, che il rispetto della reciproca indipendenza su cui è stata fondata la loro storia possa essere compromesso. Questa preoccupazione, unita a un crescente caos lavorativo e a un gatto un po’ troppo curioso di esplorare i dintorni di Sausalito, porta Caroline a una piccola crisi…Nel divertentissimo sequel di Mr Sbatticuore sembra proprio che i ruoli si siano invertiti: riuscirà Simon a non lasciarsi sfuggire la dolcissima e inafferrabile Babydoll?

Credo di aver letto veramente troppe romance, negli ultimi quattro anni, (Goodreads ne segna ben 387) per riuscire ad apprezzare appieno una storia che si ripete, sostanzialmente, nella sua natura. Penso che abbiano fatto il loro tempo  e a meno che non mi trovi davanti una storia che superi la massa di storielle romantiche di cui il mercato ormai è saturo, non riuscirò più a leggerne. Non le ho mai disdegnate per spegnere il cervello, ma devo dire che Simon e Caroline non avevano molto da dire, dovevano solo trovare il loro equilibrio. Ero curiosa di vedere cosa si fosse inventata la Clayton ma noto, con una certa meraviglia, che Simon e Caroline sembrano quasi lottare con gli stessi problemi, la mancanza di comunicazione, le fughe della donna di fronte alle responsabilità, il loro chiudersi in un apparente mondo perfetto che poi crolla al primo colpo di vento, pieno di situazioni imbarazzanti, in cui i due si rinfacciano continuamente gli errori reciproci. La giostra degli amici segue lo stesso percorso, giocando con i tira e molla tipici della romance, che dopo un po’ vengono a noia. Caroline, che nel lavoro appare sicura e  determinata, nella vita privata è un cumulo di insicurezze, che tracimano nella sua vita di coppia, sotto gli occhi di Simon che lotta per aprirsi e per superare il suo passato. Ciò che desidera di più è avere una casa da condividere con la sua donna, un posto sicuro dove rimanere a riposare e dove crescere il loro rapporto. Simon ha appeso al chiodo la divisa da playboy, il perfetto compagno di letto, e cerca di costruire un futuro, anche se i due continuano ad inciampare nelle consuete abitudini. Caroline teme di perdere la sua indipendenza legandosi in un rapporto così stabile e importante, Simon ha paura di vedersi portare via ciò che ha costruito, ma d’altronde entrambi devono superare le loro inquietudini. Anche le scene più passionali perdono di smalto, e anche se abbastanza marginali, non brillano di certo.

Il migliore resta sempre Clive, che ci regala un epilogo, che da solo, salva il libro, perché insomma una commedia è anche effervescenza e situazioni fuori le righe.

L’ambientazione, resta quella di San Francisco, che si respira a pieni polmoni con descrizioni coerenti, anche se marginali rispetto alle vicende dei protagonisti. Una città che mi ha sempre affascinato (fin da Streghe ehm) e che è molto più di Alcatraz e del suo spettacolare ponte.

Il particolare da non dimenticare? Una finestra rotta…

Una commedia che illumina i fans di Caroline e Simon sul loro futuro, su quell’happily ever after che colora la loro vicenda. Una storia carina, per un caldo pomeriggio estivo in riva al mare.

Buona lettura guys!


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