Due titoli, un solo libro: ma perché? #14

Creato il 19 dicembre 2012 da Lalettricerampante
Ed eccoci arrivati a una nuova puntata di "Due titoli, un solo libro: ma perché?". E' già la quattordicesima! Certo, di titoli cambiati ce ne sono talmente tanti che dubito avrò mai il problema di che cosa scrivere.
Dunque, questa settimana vi parlo di un'autrice che conosco di fama, ma di cui non ho mai letto niente, i cui libri con titoli "tradotti a caso" mi sono stati segnalati da Tiziana, frequentatrice molto attiva di questo blog e della relativa pagina Facebook. Non è stata presa proprio a caso la decisione di parlare quest'oggi di questi libri e di questa autrice. Perché si tratta di Jennifer Egan, scrittrice e giornalista americana vincitrice del premio Pulitzer nel 2011, il cui ultimo romanzo è stato tradotto proprio dalla casa editrice minimum fax di cui vi ho parlato nel post precedente. Certo, ci avessi pensato due giorni fa, avrei chiesto dal vivo il motivo di questi cambiamenti... e in parte l'ho anche fatto, ma non nello specifico di questo romanzo. 
In italiano in realtà sono stati tradotte solo poche opere.  Due delle quali hanno subito un cambio abbastanza drastico nel titolo. Il primo romanzo ad essere tradotto è stato THE INVISIBLE CIRCUS ovvero LA FIGLIA DEI FIORI
Uscito in lingua originate nel 1995, il romanzo è stato tradotto in italiano nel 2003 da V. D'Antonio per la casa editrice Piemme. L'opera è ambientata alla fine degli anni '70, quando ormai l'eco degli anni '60, epoca di rivoluzioni culturali, è ormai lontana. Non per la protagonista però, che sente una forte attrazione per gli hippy e per tutti i fenomeni nati in quegli anni. La traduzione letterale del titolo originale sarebbe "Il circo invisibile", un riferimento appunti al decennio appena terminato. Non è difficile capire cosa sia successo al titolo italiano, che ha preferito utilizzare un rimando più diretto all'epoca degli hippy. Un riferimento sicuramente più chiaro e immediato per il lettore italiano... che forse però svela subito parte della trama. Una scelta direi comunque giustificata e condivisibile.
Jennifer Egan ha continuato a scrivere anche negli anni successivi, ma per vedere tradotta una sua opera da noi si è dovuto aspettare fino all'anno scorso, quando è arrivato A VISIT FROM THE GOON SQUAD, ovvero IL TEMPO E' UN BASTARDO:

Il romanzo è uscito in lingua originale nel 2010 e l'anno successivo ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa. Come detto prima, è stato poi tradotto nel 2011 da Matteo Colombo per la casa editrice minimum fax. L'opera è formata da una serie di episodi, ambientati tra San Francisco e New York, che hanno come protagonista Bennie Salazar, ex musicista punk e ora discografico di successo, e il suo fidatissimo braccio destro Sasha, una donna di polso ma dal passato turbolento.
Tradurre il titolo originale letteralmente in questo caso sarebbe stato molto difficile, in quanto contiene un riferimento culturale molto marcato, che avrebbe dovuto essere mantenuto letterale, senza però che significasse nulla per un lettore italiano. Una "Goon Squad" è infatti identificativo di un gruppo di teppisti o mercenari, comunemente associati alle lotte e allo spionaggio anti-sindacale e che non disdegnava l'uso della violenza. E' ovvio che il titolo "Una visita da parte della Goon Squad" per un lettore italiano non avrebbe avuto senso, e si è scelto quindi un titolo che fosse in qualche modo significativo, con la stessa percezione negativa del titolo originale. Essendo l'opera formata da una raccolta di racconti collegati tra loro, si è deciso di fare riferimento al tempo, che scorre inesorabile e non lascia scampo. Non avendo letto il libro è per me difficile dare un'opinione su questa scelta, sebbene come si è già detto quella di cambiare l'originale era praticamente obbligata.
A novembre del 2012 è poi uscita sempre per minimumfax un'altra opera di questa autrice. Si tratta di LOOK AT ME, ovvero GUARDAMI

Questo romanzo era in realtà uscito in lingua originale nel 2001, ma è stato tradotto in italiano, da Matteo Colombo e Martina Testa, solo dopo il successo avuto da "Il tempo è un bastardo". In questo caso la traduzione letterale era l'unica possibile, anche perché a mio avviso è molto efficace e intrigante.
Come vi ho detto, durante il corso di editing (tranquilli, appena scema l'entusiasmo, smetterò di parlarne ovunque) ho chiesto a Christian Raimo da chi pendesse la scelta del titolo. E' una scelta dell'editor? Dei redattori? Dell'ufficio commerciale? Di uno che sta passando per caso per strada? Nel caso della minimumfax avviene una sorta di riunione editoriale in cui si discute, tra le altre cose, anche di quale titolo potrebbe funzionare per il lettore italiano. Molto coinvolto in questa scelta è l'ufficio commerciale,  che poi è quello che segue maggiormente le tendenze di mercato e i gusti dei lettori.  E bisogna ammettere che la minimumfax si mantiene abbastanza alla larga dalle tendenze attuali dei titoli (e delle copertine) tutti uguali, rispettando il più possibile il titolo originale o comunque scegliendone uno inerente alla trama che racconta.
Ringrazio ancora Tiziana per la segnalazione di questi titoli. E invito chiunque abbia voglia di farlo a scrivermi per segnalarmene altri!

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