Per l'appuntamento di oggi ho scelto di parlare di un libro che ho amato tantissimo della grande Agatha Christie. Immagino che tutti i lettori abbiano avuto una "fase Agatha Christie"; la mia è stata tra i quattordici e i sedici anni, periodo in cui ho divorato tutto quello che mi capitasse a portata di mano di questa autrice. Una passione che poi è scemata quando mi sono accorta che ormai indovinavo chi fosse l'assassino già dopo una trentina di pagine. Ma Agatha dal mio cuore non è mai andata via.
Il libro protagonista oggi è quello che considero il suo libro più bello, per la sua genialità, per l'incredibile stupore che mi ha provocato la sua lettura (l'ho riletto a distanza di anni, cosa non molto sensata per un giallo, eppure mi ha nuovamente stupito). Ed è un libro che se ancora non avete letto dovete procurarvi subito. Insomma, sto parlando di DIECI PICCOLI INDIANI:
Il titolo in questione, la cui traduzione letterale sarebbe "Dieci piccoli negri", oltre a far riferimento al nome dell'isola in cui è ambientata la vicenda, riprende anche il titolo di una filastrocca inglese, molto conosciuta all'epoca, e che svolge un ruolo fondamentale all'interno dell'opera. Nell'edizione americana dell'anno successivo però si è scelto di modificare questo titolo in AND THEN THERE WERE NONE:
La prima traduzione italiana, che come si è visto riprende il titolo della filastrocca nella sua versione americana, è stata pubblicata nel 1946 dalla casa editrice Mondadori.
E ora non vi resta che leggerlo!