Due titoli, un solo libro: ma perché? #71

Creato il 12 marzo 2014 da Lalettricerampante
Ritorna la rubrica di confronto tra titoli dopo la pausa della settimana scorsa. Una pausa dovuta alla mia sbadataggine, che sono stata via per lavoro tre giorni e tra le mille mila cose da fare mi sono dimenticata di programmare il post. Ups.
Il libro di cui vi parlo oggi è una scelta quasi obbligata, perché mi perseguita praticamente da due settimane, prima in lingua originale, per la curiosità del titolo, poi in italiano, per la sua assurdità. La cosa buffa (e fastidiosa direi anche) è che subito non avevo nemmeno capito che si trattasse dello stesso romanzo!
Sono stata via tre giorni, vi dicevo. Londra ed Edimburgo. E sebbene fosse un viaggio di lavoro ho trovato il tempo per entrare in libreria (lo trovo sempre, diciamoci la verità). E tra i vari titoli che hanno attirato la mia attenzione c'era questo: TOMORROW THERE WILL BE APRICOT di Jessica Soffer
Sarà che son due mesi che mangio arance e sono un po' stufa, ma trovo il titolo "Domani ci saranno le albicocche" davvero evocativo. Anche se poi in copertina ci hanno messo dei limoni.Il romanzo racconta la storia di Lorca, una ragazzina di quattordici anni la cui madre ha sacrificato la famiglia per seguire la sua carriera da chef. Lorca sente la mancanza della madre e, per cercare di avvicinarsi a lei, decide di imparare a cucinare.Per stupire la madre, cerca in tutti di recuperare una ricetta di un piatto speciale dell'Iraq, che la genitrice ha assaggiato una volta sola, tanti anni prima...
Non ho acquistato il libro perché non mi stava più nel bagaglio a mano, ma mi sono segnata il titolo per poterlo poi cercare una volta in Italia. Poi, venerdì sera, nel fantastico gruppo Facebook "La bambina che ne aveva abbastanza", in cui si segnalano appunto i titoli più assurdi e ripetitivi, è comparso un libro intitolato IL SAPORE INATTESO DELLE COSE PERDUTE della stessa Jessica Soffer, edito nel 2014 dalla casa editrice Piemme, con la traduzione di C. Cortellaro

Non ho avuto neanche bisogno di leggere la trama per capire che era lo stesso romanzo che avevo scoperto in lingua originale. Al posto delle albicocche, un titolo, francamente, brutto (trovo che la parola "cose" sulla copertina di un libro stia davvero male), molto più lungo e molto, molto meno evocativo. E la solita copertina già vista e rivista.
Che inizio a essere stufa di sti titoli e di ste copertine ve l'ho già detto, vero?

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