Il libro di cui vi parlo oggi è una scelta quasi obbligata, perché mi perseguita praticamente da due settimane, prima in lingua originale, per la curiosità del titolo, poi in italiano, per la sua assurdità. La cosa buffa (e fastidiosa direi anche) è che subito non avevo nemmeno capito che si trattasse dello stesso romanzo!
Sono stata via tre giorni, vi dicevo. Londra ed Edimburgo. E sebbene fosse un viaggio di lavoro ho trovato il tempo per entrare in libreria (lo trovo sempre, diciamoci la verità). E tra i vari titoli che hanno attirato la mia attenzione c'era questo: TOMORROW THERE WILL BE APRICOT di Jessica Soffer
Non ho acquistato il libro perché non mi stava più nel bagaglio a mano, ma mi sono segnata il titolo per poterlo poi cercare una volta in Italia. Poi, venerdì sera, nel fantastico gruppo Facebook "La bambina che ne aveva abbastanza", in cui si segnalano appunto i titoli più assurdi e ripetitivi, è comparso un libro intitolato IL SAPORE INATTESO DELLE COSE PERDUTE della stessa Jessica Soffer, edito nel 2014 dalla casa editrice Piemme, con la traduzione di C. Cortellaro
Non ho avuto neanche bisogno di leggere la trama per capire che era lo stesso romanzo che avevo scoperto in lingua originale. Al posto delle albicocche, un titolo, francamente, brutto (trovo che la parola "cose" sulla copertina di un libro stia davvero male), molto più lungo e molto, molto meno evocativo. E la solita copertina già vista e rivista.
Che inizio a essere stufa di sti titoli e di ste copertine ve l'ho già detto, vero?