Non poteva scegliere un soggetto più attuale Alessandro Aronadio per il suo primo film. "Due vite per caso" racconta la storia del giovane Matteo di generazione anni 2000: vita precaria, scarne prospettive di futuro all'orizzonte, amori che si rincorrono con i progetti Erasmus. E non solo. Il regista solleva una delle più delicate questioni portate alla ribalta dalla cronaca nazionale negli ultimi tempi: le frange violente della polizia di stato, ragazzi picchiati (e morti come nel purtroppo ben noto caso di Stefano Cucchi) senza motivo, agenti senza scrupoli. Aronadio sceglie la strada narrativa stile "Sliding doors": cosa sarebbe successo se Matteo non avesse tamponato l'auto dei poliziotti? E da questa domanda si snoda, con toni cupi, una storia tra se e ma, con, alla fine, l'inquietante epilogo. Interessante dunque il soggetto e l'intenzione di parlare di argomenti comunque scomodi. Peccato che sia nella forma, sia nella scrittura (il personaggio ambiguo e dark interpretato da Ivan Franek?) non siano poche le cose da rivedere. Il risultato è un film sfuggente, superficiale a discapito dei più che sostanziosi argomenti affrontati che, nel complesso, vengono banalizzati.
Non poteva scegliere un soggetto più attuale Alessandro Aronadio per il suo primo film. "Due vite per caso" racconta la storia del giovane Matteo di generazione anni 2000: vita precaria, scarne prospettive di futuro all'orizzonte, amori che si rincorrono con i progetti Erasmus. E non solo. Il regista solleva una delle più delicate questioni portate alla ribalta dalla cronaca nazionale negli ultimi tempi: le frange violente della polizia di stato, ragazzi picchiati (e morti come nel purtroppo ben noto caso di Stefano Cucchi) senza motivo, agenti senza scrupoli. Aronadio sceglie la strada narrativa stile "Sliding doors": cosa sarebbe successo se Matteo non avesse tamponato l'auto dei poliziotti? E da questa domanda si snoda, con toni cupi, una storia tra se e ma, con, alla fine, l'inquietante epilogo. Interessante dunque il soggetto e l'intenzione di parlare di argomenti comunque scomodi. Peccato che sia nella forma, sia nella scrittura (il personaggio ambiguo e dark interpretato da Ivan Franek?) non siano poche le cose da rivedere. Il risultato è un film sfuggente, superficiale a discapito dei più che sostanziosi argomenti affrontati che, nel complesso, vengono banalizzati.
Potrebbero interessarti anche :