Dungeons & no Dragons - Provato - PC

Creato il 12 novembre 2014 da Intrattenimento

Abbiamo provato la Technology Alpha del promettente RPG di Warhorse

Ci sono una serie a fumetti della DC Comics, quattro film spalmati su ottant'anni, un paio di romanzi e vari gruppi, album e brani musicali che portano in dote il medesimo titolo, eppure abbiamo il ragionevole dubbio che il marchio Kingdom Come, accompagnato dal sottotitolo "Deliverance" per distinguersi dal mucchio, in futuro verrà ricordato soprattutto in associazione ad una brillante icona videoludica. Ma procediamo con ordine. Prendete un gruppo di talentuosi sviluppatori con un curriculum di alto profilo - impreziosito da serie quali ArmA, Operation Flashpoint, Forza Horizon, Mafia, Crysis e via discorrendo - metteteli nello stesso ufficio e dategli un'idea innovativa, potenzialmente in grado di suscitare l'interesse di un'amplissima fetta di giocatori: qual è il prossimo passo che vi viene in mente? Esatto, una bella campagna di crowdfunding su Kickstarter (o chi per lui), nonostante aleggino oscuri presagi sulla tenuta della suddetta piattaforma, come abbiamo recentemente spiegato in questo nostro speciale. Con tali premesse, la raccolta fondi di Kingdom Come: Deliverance non solo è stata un successo strepitoso, ma ha trasformato il sogno di Warhorse - la software house indipendente dietro al progetto - in una solidissima realtà, attesa in tutto il suo splendore per l'ultimo quarto del prossimo anno. Del resto i 35 mila "backer" hanno elargito oltre 1 milione e centomila sterline (quadruplicando l'obiettivo base), continuando a foraggiare il progetto anche al termine della campagna Kickstarter sul sito della società, fondata a Praga nel 2011 da Dan Vávra e Martin Klima. Curiosi di sapere di cosa si tratta? Non vi resta che continuare a leggere.

twittalo! Kingdom Come: Deliverance è un gioco di ruolo innovativo e un indie dal potenziale enorme

Un cavallo per amico

Ok, c'erano la peste, l'inquisizione, lo Ius primae noctis (probabilmente un mito), le carestie e i "cattivi" erano davvero tali: insomma, la gente comune non se la passava affatto bene, eppure il Medioevo è indubbiamente una delle epoche storiche più affascinanti, sì oscure, ma anche florida fucina di personaggi epici da romanzare e solida base per il progresso tecnologico-scientifico, che sarebbe esploso solo nei secoli successivi. Grazie al suddetto fascino, il setting medievaleggiante è da sempre fonte di ispirazione per la cinematografia e l'industria videoludica, tuttavia esso viene sin troppo spesso accompagnato da argomentazioni fantasy, che ne hanno generato una visione alternativa e parallela, imprescindibile da incantesimi, stregoni e potenti creature mitologiche. Ebbene, se non siete fan di San Giorgio a caccia di draghi e ne avete abbastanza del Fus Ro Dah di Skyrim, Warhorse ha esattamente ciò che fa per voi: un gioco di ruolo realistico in prima persona ambientato nel 15° secolo, in grado di cogliere l'epicità e la natura crudele del Medioevo senza passare per l'abusato filtro del fantasy. Suddiviso in tre atti, dei quali il primo - della durata di 30 ore - arriverà alla fine del prossimo anno, Kingdom Come: Deliverance ha il non semplice obiettivo di proporre "le meccaniche e la libertà di Skyrim, l'impostazione di Mount & Blade, lo sviluppo narrativo di Red Dead Redemption e The Witcher e la solidità degli scontri di Dark Souls", come si legge senza un briciolo di modestia sulla pagina Kickstarter e sul sito ufficiale dell'opera. Come ogni RPG che si rispetti, la trama giocherà un ruolo fondamentale nell'economia del titolo, e tutto ruoterà attorno al rapimento del Re e ai loschi giochi di potere tipici dell'epoca, laddove una crudele invasione, scatenata dai suddetti eventi, segnerà per sempre la vita dello sfortunato protagonista, unico sopravvissuto della propria famiglia. Egli, tuttavia, non sarà il classico eroe di turno senza macchia, ma solo un uomo qualsiasi involontariamente coinvolto nel complotto, al quale potrà approcciarsi tendendo dalla parte del bene o del male, come vuole la tradizione dei moderni GDR. Sebbene non verranno introdotte classi con abilità esclusive, il giocatore potrà interpretare il ruolo del Guerriero, del Ladro o del Bardo, sfruttando a piacimento l'abilità linguista, la furtività o lo scontro a viso aperto per risolvere le quest. A tal proposito, gli sviluppatori si stanno avvalendo della collaborazione di esperti di arti marziali medioevali, e i combattimenti in prima persona saranno un qualcosa di "mai visto prima" - ipse dixit - in termini di realismo e fisicità, suffragati dalla cosiddetta cinematica inversa e dal comportamento coerente delle numerose armi riprodotte, quali spade, martelli da guerra, lance, asce e via discorrendo. Non mancheranno, naturalmente, le tradizionali armi a distanza dell'epoca come balestre e archi. Grandissima cura sarà riservata alle statistiche e all'equipaggiamento del personaggio; basti pensare che si potranno indossare ben quattro differenti strati di abbigliamento - ciascuno con le proprie caratteristiche - e sarà necessario tener conto di elementi survival, dovendo dormire e mangiare per sopravvivere. Tutte le quest avranno soluzioni molteplici e grande importanza verrà data alla conduzione dei dialoghi; gli sviluppatori, inoltre, non intendono inondare il giocatore con compiti banali da facchino e messaggero, ma ciascuna quest sarà profonda e adattabile al ruolo interpretato, con influenza concreta sul sistema di reputazione. Saranno presenti anche battaglie campali e d'assedio con tantissimi personaggi su schermo - come si evince dal trailer di presentazione - tuttavia si tratterà di eventi chiave che dovranno stupire il giocatore, e non una consuetudine nell'economia del prodotto. I cavalli, suddivisi in tre categorie distinte (destriero, ronzino e corsiero), saranno il mezzo di trasporto principale per spostarsi nel regno, caratterizzato da un'ampia mappa ricca di zone rurali, castelli, villaggi e borghi tipici dell'epoca medioevale. Ci sarà il crafting, l'alchimia, la caccia e molto altro ancora, e tutte le varie mansioni - come la forgia - saranno gestite da appositi minigiochi, e non attraverso semplici schermate del menù. Insomma, sembra esserci tutto il necessario per un RPG epico e profondo, impreziosito dall'affascinante comparto tecnico che abbiamo potuto ammirare nella nostra primissima prova. Kingdom Come: Deliverance - Teaser trailer della versione alpha

Primi passi

Come sottolineato dagli stessi sviluppatori a più riprese, la Technology Alpha non è altro che un piccolo regalo per i finanziatori del progetto, un limitatissimo assaggio della grande avventura che potremo affrontare alla fine del prossimo anno su PC e, verosimilmente, anche su PlayStation 4 e Xbox One. Questa curiosa demo, afflitta da bug di ogni genere, pochezza nelle interazioni e limiti strutturali - a causa dell'arretratezza del codice - ha il solo scopo di far apprezzare le atmosfere offerte da Kingdom Come, grazie alla potenza del CryEngine 3 in grado di esaltare scorci bucolici con grande fascino ed eleganza. Essa ha inizio col protagonista in cima ad una collina, invitato dalle sole immagini a raggiungere un piccolo villaggio che si staglia sullo sfondo, immerso tra boschi e campi coltivati. Nel percorso è possibile osservare un'istantanea dell'epoca medioevale, tra contadini che arano il terreno, animali domestici allo stato brado e gente che esegue semplici mansioni: nel prodotto definitivo ciascun personaggio avrà la propria routine quotidiana, che potrà essere influenzata dal modus operandi del giocatore. L'interazione coi paesani, attualmente, è davvero limitata; molti di essi, infatti, forniscono le medesime informazioni - solo testo in inglese, niente parlato - e solo alcuni giocano un ruolo nell'unica, semplice, quest proposta, ovvero il recupero di un arco da poter utilizzare nell'apposito campo di addestramento. Il codice è così acerbo che spesso è possibile assistere a situazioni involontariamente ridicole, tra personaggi che si incastrano e inquadrature assurde, mentre in alcuni casi è persino il testo delle conversazioni a non essere avviato. Nonostante tutto, anche al netto di modelli poligonali dei personaggi piuttosto grezzi e animazioni legnosette, il CryEngine 3 mostra i muscoli soprattutto per ciò che concerne la vegetazione - bellissima l'erba accarezzata dal vento - ma anche la palette cromatica realistica, gli shader, i filtri e l'HDR (con ciclo giorno/notte già implementato) contribuiscono ad esaltare la componente estetica dell'opera, sebbene priva di ottimizzazione e, al momento, con pochissime opzioni grafiche gestibili. Purtroppo non si può sperimentare il combattimento e l'unico momento "dinamico" è relativo allo scoccare qualche freccia contro i bersagli. Anche le schermate dell'inventario, delle quest e dei vari menù sono totalmente provvisorie, ricche di placeholder o semplicemente inaccessibili, relegando l'esperienza della Technology Alpha ad una semplice passeggiata nel villaggio o poco più. Continueremo a seguire lo sviluppo dell'opera in attesa di metter mano su qualcosa di più concreto: al momento ci godiamo la rilassante atmosfera bucolica riprodotta, accompagnata da una soundtrack davvero ispirata e coinvolgente.


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