La superstite è Domenica Ruggiano, con una ferita all’anca è stata sottoposta a intervento chirurgico nell’ospedale di Rossano. Non è in pericolo la donna. E’ stata operata per ridurre la frattura. In forte stato di choc la signora Ruggiano, prima di entrare in sala operatoria, ai carabinieri ha fatto un racconto dei fatti avvenuti che non ha convinto i militari, molta confusione e particolari che lasciano aperte parecchi quesiti.
Teatro del duplice omicidio un casa di campagna isolata, situata tra Villapiana paese e la frazione Scalo, sulla costa ionica cosentina. In un primo momento, gli investigatori avevano anche pensato ad un caso di omicidio-suicidio, ma l'ipotesi ha perso consistenza dopo un sopralluogo più accurato sul luogo del duplice omicidio e le dichiarazioni di Domenica Ruggiano.
A scoprire quanto accaduto è stato un passante che verso le 20 ha notato Genovese riverso a terra nello spazio antistante l'edificio, una casa ad un piano. Pensando ad un malore, l'uomo ha varcato il cancello della proprietà di Genovese e si è avvicinato, ma quando ha visto il corpo ha capito che era stato ucciso ed ha chiamato i carabinieri.
La madre, invece, è stata trovata a letto, in camera, ma sarebbe stata ferita mentre era in piedi nell'ingresso. I militari hanno anche trovato l'arma usata per il duplice omicidio, un fucile da caccia che Genovese deteneva legalmente. Ma l'arma era lontana sia dal cadavere dell'uomo che da quello della figlia. Circostanza che ha fatto perdere consistenza all'ipotesi dell'omicidio-suicidio.
Poi sono arrivate le dichiarazioni della ferita. La donna ha raccontato che i due delitti sono stati compiuti stamani da un estraneo. Circostanza che confermerebbero i primi rilievi. Domenica Ruggiano ha raccontato di avere accompagnato il marito asmatico fuori di casa e di essere rientrata. Quindi di avere sentito un botto, la figlia urlare e poi avere visto qualcuno che usciva dall'abitazione. Quindi ha riferito di essere andata a letto.
Il suo racconto, però, è stato confuso ed alcuni particolari hanno destato sorpresa tra gli investigatori, a cominciare dal fatto che la donna si sia coricata senza dare l'allarme. Quello che al momento pare certo è che dietro a questo caso non ci sia la mano della criminalità organizzata.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Castrovillari e la Dda esclude che il duplice omicidio sia opera della 'ndrangheta. Per il resto qualsiasi altra ipotesi può essere quella giusta. Un rebus che dovranno sciogliere i carabinieri della Compagnia di Corigliano e del Comando provinciale di Cosenza.
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