Durante il nostro giro del Northumberland ad agosto, io & Ginger Cat abbiamo, senza saperlo, ripercorso le tappe della vita di San Cuthbert, oscuro monaco ed eremita che nell'Alto Medioevo, si era rifugiato da queste parti, lasciando una significativa impronta.
Io non sono religiosa, ma per i santi che vagano in quell'epoca oscura e magica, per le lande di questa terra altrettanto oscura e magica, ho particolare simpatia: sono sempre circondati da un'aura di mistero e leggenda che li fa assomigliare più a druidi che non a santi cristiani, e le loro gesta suggeriscono un tipo di spiritualità, olistica, in comunione osmotica con la natura, che oggi in molti hanno dimenticato.
Ma, comunque, questo inconsapevole pellegrinaggio sulle tracce del nostro misterioso monaco medievale non è stato un pellegrinaggio religioso - perché si tratta di luoghi, partoriti dalla Terra o rielaborati dall'uomo, con una bellezza ed una grazia talmente pure che trascendono qualunque messaggio religioso.
Abbiamo cominciato dall'Isola Sacra di Lindisfarne, che Cuthbert ha scelto per fondare il suo Priorato, ed abbiamo proseguito con l'isola di Inner Farne, dove si era ritirato in meditazione. Potevamo non concludere con il luogo in cui è stato sepolto?
Pare che i monaci ad un certo punto abbiano deciso di dover fuggire dalle coste del Northumberland. La versione ufficiale della storia dice che sia stata colpa dei Vichinghi. Io ho il sospetto che magari centrino gli uccellacci isterici delle Isole Farne, ma è solo una mia supposizione. O magari gli uccellacci sono stati addestrati dai Vichinghi, chi può dirlo.
Comunque, sta di fatto che stavano vagando senza meta per cercare un posto dove seppellire il povero Cuthbert, quando ad un certo punto i due inservienti che stavano trasportando la bara dovettero lasciare la presa per mettersi ad inseguire una mucca marrone. Il motivo non è tanto chiaro, ma immagino che le intenzioni non fossero esattamente pacifiche - ben che vada, volevano proporre alla povera mucca l'onore di trasportare lei le reliquie del santo.
Si misero tutti quanti ad inseguire la mucca, inservienti, monaci e magari anche qualcuno che passava di lì per caso. Però non riuscirono a prenderla: o gli inservienti erano troppo stanchi ed i monaci avevano un po' abusato del loro sidro di mele, o la mucca aveva qualche superpotere. In ogni caso se ne tornarono mesti a dove avevano lasciato la bara di Cuthbert con l'intenzione di proseguire il cammino - ma il catafalco non si riusciva più a sollevare.
Magari l'astuta mucca aveva pensato bene di nascondercisi dentro per sfuggire ai minacciosi monaci, o, più realisticamente, gli inservienti digiuni decisero di incrociare le braccia; ma sta di fatto che loro decisero di prenderlo come un segno divino e di fondare lì la Cattedrale di Durham.
La Cattedrale di Durham è un maestoso esempio di gotico normanno, ma la sua è una maestosità imponente e muscolare, in cui la grazia dei ricami gotici è mescolata alla sobrietà massiccia del Romanico.
E' come una nobildonna che indossa l'armatura - e così doveva essere, perché questa cattedrale di confine aveva bisogno di difendersi (dagli Scoti e dai Sassoni intendo, non dalle sterne artiche delle Isole di Farne).
Si difende arroccandosi su uno sperone di roccia, che rende il percorso per raggiungerla in salita, come del resto deve essere un cammino spirituale.
Si difende con le sue forme solide e forti, che la rendono quanto più simile ad una roccaforte una cattedrale possa essere.
Nasconde il suo volto sotto un elmo di fitta vegetazione - perché a luglio la sua facciata principale non siamo riuscite a vederla, nemmeno scendendo per il sentiero in mezzo ai boschi che la costeggia.
Fronteggia il Castello, suo dirimpettaio attraverso lo spiazzo erboso del Palace Green, ma lo supera - in bellezza, imponenza, colpo d'occhio.
E' una vera regina assisa sul trono, incoronata da un diadema di nuvole, circondata da uno stuolo di pietre tombali che le fan da ancelle.
La torre centrale è alta e possente come un braccio armato, e contrasta con l'eleganza, seppur squadrata, dei ricami in pietra che adornano le due torri gemelle della facciata principale.
Sanctuary Knocker
E' ora di entrare nel ventre della regina.
Sulla sua porta principale un volto mostruoso, la testa circondata da una criniera, regge in bocca il batacchio per bussare: si chiama Sanctuary Knocker, e, durante gli oscuri anni del Medioevo, serviva ai perseguitati dalla legge per chiedere un asilo lungo 37 giorni all'interno della Cattedrale, trascorsi i quali potevano poi decidere se sottoporsi a giudizio o lasciare il Paese.
Io & Ginger non abbiamo conti in sospeso con la legge umana, però entriamo lo stesso.
Il ventre della regina è una mistica atmosfera mozzafiato di tenebre vibranti, una poesia di chiaroscuro ricamata sulla pietra, una danza simmetrica di contrafforti, muscolosa ma aggraziata.
Se York continua ad avere il mio personalissimo primato di cattedrale gotica più bella, l'interno di Durham surclassa di gran lunga tutti quelli che finora ho visto.
Ha qualcosa di quasi ipnotico nel gioco di luci ed ombre della sua armonia.
La Galilee Chapel (Cappella della Galilea) è il punto della cattedrale che più mi ha affascinata - un po' come se fosse il cuore della regina, e non il suo ventre.
Se è un cuore, è un cuore invaso di pensieri luminosi, leggeri. Forse, la regina è innamorata. Dell'aspetto più sacro e puro dell'amore, ovviamente.
Questa cappella è un giardino curato di colonne sottili e snelle, elegante ed arioso, che quasi ricorda l'arte islamica che si trova in Andalusia.
C'erano anche degli affreschi, ma furono ricoperti di biacca bianca durante l'epoca della Riforma di Enrico VIII, e, quando, in epoca vittoriana, la biacca fu fatta rimuovere, finirono per essere irrimediabilmente rovinati.
In questa nicchia preziosa è sepolto il Venerabile Beda, monaco storiografo vissuto a cavallo fra il VII e l'VIII secolo.
Il suo nome mi fa subito venire in mente Harry Potter - e non è un'associazione del tutto fuori luogo, perché il Beda di Harry Potter era un bardo, e d'altro canto anche questo Beda scriveva storie.
Anzi, scriveva la storia.
Si narra che il titolo di Venerabile gli sia stato concesso direttamente dal Cielo: poco dopo la sua morte, un giovane monaco dalle doti letterarie poco spiccate stava cercando di comporre un epitaffio in suo onore, ma non si sentiva ispirato - non riusciva a trovare un termine adatto sia alla rima sia a rendere l'importanza della figura del morto. Il giovane scrivano andò a dormire, sperando che la notte gli portasse consiglio - e il giorno dopo trovò la sua pergamena vergata della parola che gli mancava: "Venerabile"!
Lui disse che erano stati gli angeli, ovviamente...
[e, per la cronaca, nemmeno il paragone con Harry Potter è poi tanto azzardato, visto che la Cattedrale, proprio come il Castello di Alnwick, ha recitato nei panni di Hogwarts nei film tratti dai romanzi della Rowling]
Dopo aver visitato la regina ed aver ammirato incantate quel che nasconde, abbiamo proseguito il giro andando a conoscere la sua corte: la cattedrale ha tutta una piccola città costruita intorno, un complesso di edifici che comprende una biblioteca di 30.000 volumi, i dormitori dei monaci e le casette dei diaconi e delle altre figure che collaborano alla gestione del tutto - casette ovviamente dotate di minuscoli ed incantevoli giardini all'inglese fioriti.
Ma, prima di farlo anche voi, non perdetevi una sosta al negozio di souvenir.
Non tanto per acquistare segnalibri e cartoline ricordo, quanto per dare un'occhiata ad una delle modalità di finanziamento della Cattedrale - sicuramente la più creativa ed originale.
La regina sarà anche seriosa ed austera, ma ha capito che le cose di fanno con più entusiasmo quando si riesce a prenderle come un gioco: e il gioco consiste nella costruzione di un modellino della cattedrale tutto fatto di mattoncini Lego, al quale ogni visitatore può partecipare, aggiungendo personalmente un mattoncino al costo di 1 £.