Divertente e con qualcosa in più rispetto alle tante altre commedie italiane.
Quel qualcosa in più sta nel modo di guardare le cose. Che fa una differenza enorme.
Peppino è bambino di 9 anni, goffo e impacciato, che sopravvive alla crisi che serpeggia nella sua famiglia: sua madre (Valeria Golino) entra in depressione e si aliena dal mondo quando scopre il tradimento del marito (Luca Zingaretti), così la sua educazione viene condivisa tra l'inadeguato padre, gli zii giovani e fricchettoni (Cristiana Capotondi e Libero De Rienzo) e un personaggio immaginario, il fantasma del cugino morto, uno strano personaggio vestito da Superman e con forte accento napoletano.
Soprattutto quest'ultimo lo aiuterà a trovare il suo posto nel mondo, a capire con quale spirito crescere.
Il film è apparentemente spensierato, gioia e dramma convivono volutamente con una buona dose di ironia. E infatti si ride, le battute e i personaggi divertono, anche se in realtà Cotroneo parla con serietà e intelligenza di famiglia e di crisi, lasciando da parte i soliti stereotipi e luoghi comuni.
Persino i personaggi secondari sono minuziosamente delineati, freschi e genuini, psicologicamente articolati. Arricchiscono la storia, non rimangono un semplice contorno per movimentarla.
Il regista Ivan Cotroneo ha scritto il libro, si è occupato della sceneggiatura, della regia... di tutto.
Il risultato è insolitamente soddisfacente: finalmente una bella commedia italiana, dolce e amara, vivace, garbata.