Premetto che Non c'è pace per Basile è stato presentato con un certo successo alla Quinzaine di Cannes del 2003 ed è stato definito neosurrealista.
Sicuramente lo è, non c'è dubbio! Succede che un ragazzo, Basile (Thomas Suire) si sveglia da un sogno in cui riceve una rivelazione: questo sarà il suo ultimo sogno, dal prossimo non si risveglierà più, morirà.
Allora Basile è terrorizzato all'idea di riaddormentarsi e decide che non dovrà più dormire. Fa una strage di persone, viene inseguito (o insegue?) da un certo Johnny Gott che lo salva però da due mafiosi ... il film è pieno di personaggi curiosi che appaiono e scompaiono, muoiono e poi ricompaiono in altre scene vivi e vegeti. Realtà e fantasia si mischiano e ... non ci capiamo più nulla, siamo pieni di dubbi proprio perchè il punto di vista principale è quello onirico.
E' un film con giovani protagonisti che in certi punti tenta l'approccio filosofico; se vogliamo trovare dei pregi, allora possiamo anche dire che è molto bella la fotografia.
L'intento del regista è ambizioso, tuttavia io ho trovato questo film davvero faticoso da seguire e alquanto bislacco. Che fatica arrivare alla fine ... ci sono riuscita solo per amore del mio blog!