Dylan Dog contro gli scienziati pazzi

Creato il 28 novembre 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="200" width="600" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-60816" />

La fiducia positivista nel progresso scientifico tramontò con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, nella quale la visione ottimista del positivismo si infranse contro gli orrori della guerra e gli eserciti fecero un uso massiccio delle armi chimiche. La Grande Guerra fu solo l’inizio: l’applicazione della scienza alla guerra dette i suoi frutti più spaventosi negli anni Quaranta e Cinquanta, quando gli scienziati del Progetto Manhattan crearono le bombe atomiche [1] che l’esercito degli Stati Uniti fece scoppiare su Hiroshima e Nagasaki e misero le loro conoscenze al servizio della corsa agli armamenti.

La ferita profondissima provocata dall’asservimento della scienza alla creazione della bomba atomica non si era per nulla rimarginata quando il mensile «Dylan Dog» iniziò ad essere pubblicato nel 1986.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="231" width="250" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-60806" />

Alfa e Omega

Il nono numero della serie intitolato Alfa e Omega [2] è emblematico. Nel fumetto di Tiziano Sclavi e Corrado Roi l’indagatore dell’incubo scopre che nel 1952 gli Stati Uniti tentarono di fare esplodere una bomba atomica in orbita attorno alla Terra. Assieme alla bomba, denominata Omega, fu mandata in orbita una capsula con all’interno una scimmia di nome Alfa. L’esperimento andò storto: la bomba non esplose e la navicella che trasportava Alfa e Omega uscì dall’orbita terrestre e andò alla deriva nello spazio per trentacinque anni. Tornata da un viaggio incredibile al di là di un buco nero, la scimmia dice a Dylan Dog:

(…) Omega portava nella capsula un essere vivente… io.
(…) Mi lanciarono lassù sapendo che non sarei mai tornato… Un sacrificio programmato in nome della scienza!…
Gli elettrodi conficcati nel mio cervello dovevano trasmettere a Terra chissà quali informazioni… [3]

In Alfa e Omega Sclavi critica due diversi aspetti della ricerca scientifica svincolata da limiti etici: l’utilizzo delle conoscenze scientifiche per creare armi sempre più distruttive e la vivisezione.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="238" width="555" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class=" wp-image-60811" />

Alfa e Omega

Dylan Dog fu creato da Tiziano Sclavi quando la Guerra Fredda si stava avviando alla conclusione e il timore di una distruzione reciproca fra le due superpotenze andava progressivamente scemando.
Molti episodi furono scritti da Sclavi quando l’URSS era ormai crollata e non c’era più il timore – che aveva raggiunto l’apice nella seconda metà degli anni Cinquanta e negli anni Sessanta – che le due superpotenze distruggessero se stesse e il Mondo.

Quando cadono le stelle, uscito nel 1997, appartiene a un’epoca ormai completamente diversa da quella della Guerra Fredda. Un militare si rivolge a Dylan Dog dicendo:

Tutto il sistema militare si fonda sulla paura. La paura del nemico. I soldati sono addestrati ad avere paura, e quindi ad odiare, e quindi a uccidere. E immaginate come doveva essere negli anni cinquanta… La paura era quella della distruzione totale, a causa della bomba atomica… [4]

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="270" width="580" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-61170" />

Quando cadono le stelle

Negli anni Novanta l’uso della bomba e la corsa agli armamenti, pur appartenendo a epoche ormai superate, avevano lasciato comunque il segno, come sottolinea Sclavi anche in Dopo il grande splendore, pubblicato nell’«Almanacco della paura» del 1991, sei anni prima di Quando cadono le stelle.

In questo fumetto viene evidenziato quello che per Tiziano Sclavi è un aspetto negativo della conclusione della Guerra Fredda.
Protagonista della sequenza di apertura è uno scienziato che negli anni Sessanta si dissociò dal programma atomico degli Stati Uniti. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="328" width="250" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="wp-image-60815 alignright" />
Durante un convegno scientifico, nel corso del quale viene mostrato un documentario sulla pericolosità dell’energia atomica, l’uomo afferma che

Il pericolo nucleare è reale oggi come negli anni Cinquanta, e anzi peggio: perché oggi viviamo nell’illusione che nessuno schiaccerà quel fatidico bottone! [5]

La distanza temporale dagli avvenimenti dei decenni precedenti, e il conseguente mutamento politico globale, non ha rimarginato la ferita causata dall’utilizzo bellico dell’energia nucleare.

Sempre in Dopo il grande splendore, Dylan Dog si imbatte in una comunità di uomini che sono diventati deformi dopo l’esposizione alla radioattività in esperimenti e incidenti nucleari. Queste persone vengono segregate in cliniche all’avanguardia e sottoposte dagli scienziati a esperimenti e analisi:

I ‘contaminati’ spariscono, familiari e amici vengono ridotti al silenzio… Esseri ‘diversi’ che erano stati uomini e donne sono rinchiusi in cliniche fantascientifiche… Non certo per curarli, né tantomeno per guarirli, perché non è possibile… No, vengono studiati come ‘cavie’, tormentati con continui esami e operazioni chirurgiche esplorative… E tutto in vista di altri esperimenti nucleari! [6]

Inoltre in Dopo il grande splendore Dylan Dog riflette sul disastro di Chernobyl e sulla pericolosità dell’utilizzo dell’energia atomica:

Decine, centinaia di esplosioni atomiche… E poi incidenti in centrali nucleari, intere zone contaminate… Chernobyl… Trentun morti, trecento persone ricoverate nell’ospedale di Poutchiavoditsa… Probabilmente a vita… Mutazioni nelle piante, negli animali… e negli uomini? …E Chernobyl è solo un episodio… La punta dell’iceberg… Quanti sono stati gli incidenti tenuti segreti, soprattutto nella ‘sincera’ America? …Quanti gli uomini contaminati?((Ivi, p. 53.))

Ne Il male di Sclavi e Bruno Brindisi un ricercatore scientifico finanziato dall’esercito produce un virus denominato “il male” che per l’appunto spinge le persone contagiate a comportarsi in modo malvagio. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="328" width="250" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-60812" />Parlando con Dylan Dog lo scienziato afferma:

…E il male è un virus…
…che ho creato io!
(…) Le mie ricerche erano finanziate dal Dipartimento della Difesa… Armi chimiche, capisci?… Ma decisi di non rivelare niente, era una cosa troppo mostruosa… Misi il virus in cassaforte, in attesa di trovare un modo per eliminarlo…
Ma il mio diretto assistente sapeva, ed era di un altro parere… [7]

La riflessione di Sclavi sul rapporto tra etica e scienza è stata influenzata anche dalle ricerche scientifiche condotte dai medici nazisti nei campi di concentramento. In Dylan Dog compaiono due medici – il dottor Hicks de Il tunnel dell’orrore [8] e il dottor Tod di Doktor Terror [9] – ispirati a Josef Mengele, il dottore che durante la Seconda Guerra Mondiale compì esperimenti su cavie umane nel campo di concentramento di Auschwitz.

Anche in Dylan Dog & Martin Mystère: La fine del Mondo viene affrontato il tema dell’uso distorto della scienza:

Martin Mystère: Dopo il salvataggio di Noè [Dio] dice: “Non sarà più distrutto nessun vivente dalle acque del diluvio, né più il diluvio devasterà la Terra!”
Dylan Dog risponde: (…) Quella frase l’ha detta prima delle infinite guerre che si sono succedute… Prima dei conflitti mondiali, della bomba atomica, delle centrali nucleari che esplodono (…) e di mille altre atrocità… Francamente, se anche si contraddice, non ha tutti i torti… [10]

Successivamente anche lord Wells riflette sul modo in cui la scienza è stata utilizzata dall’uomo:

Se davvero questo è qualcosa di simile al Diluvio, il computer prevede una sopravvivenza di non più del cinque, sette per cento… E anche ammettendo di essere tra questi “fortunati”, saremmo decimati dalle malattie, dalla fame, dalla violenza…
(…) … A meno che, cosa improbabile anzichenò, ogni gruppo di sopravvissuti sparsi per il Mondo sia formato da tecnici, elettricisti, idraulici… Insomma gente che sappia rimettere in funzione le macchine…
… Già, perché l’intera civiltà si basa sulle macchine, e la maggior parte di noi non sa neanche cosa sia una dinamo (…)… Ripiomberemmo all’età della pietra, senza però… come dire… esserci tagliati, ecco!… Finiremmo preda degli animali, moriremmo di stenti (…). In breve, avremmo ancora al massimo vent’anni, prima che sparisca l’ultimo uomo del Mondo!
(…) Sto parlando del Mondo cosiddetto civilizzato, naturalmente: una tribù di masai o di indios amazzonici non avrebbe questi problemi…
(…) Forse è proprio questo l’intento di Dio, o di chiunque, o di qualunque cosa abbia provocato il diluvio: ricominciare da capo!
Già… Ricominciare da capo, e possibilmente imboccare una via diversa da quella che ci ha portato agli hamburger e alle discoteche, alle multinazionali e… sì, anche alla scienza… forse soprattutto alla scienza! [11]

Probabilmente riflessioni di questo tipo hanno portato Tiziano Sclavi a dare molto spazio alla figura dello scienziato pazzo nei fumetti di Dylan Dog.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="235" width="252" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-60809" />

L’alba dei morti viventi

L’arcinemico di Dylan Dog è Xabaras, uno scienziato che trasforma i cadaveri in zombi [12] per scoprire il segreto dell’immortalità. Xabaras non è certo l’unico personaggio che si serve in modo malato della scienza. Dylan Dog affronta anche tre dottori di nome Hicks: il clone di uno scienziato nazista [13] che conduce esperimenti nel campo della genetica; uno scienziato che ha proseguito le ricerche di Xabaras [14] sui morti viventi nella Zona del Crepuscolo; e un chirurgo (novello dottor Frankenstein) che uccide i pazienti e usa i loro organi per creare una nuova forma di vita [15] .

Questi dottor Hicks sono tre personaggi diversi che in comune hanno solo il nome. Sono dei dottor X: il nome “Hicks” può essere visto come il camuffamento della lettera “x” pronunciata in italiano. La X è intesa come disumanizzazione: gli scienziati, praticando una scienza ridotta a tecnica e sganciata da qualunque tipo di considerazione morale, perdono la loro identità e umanità, diventando mostri capaci di annichilire i loro stessi simili.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="316" width="580" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-61173" />

La zona del crepuscolo

È un dottor X anche Killex, il serial killer protagonista de Il cervello di Killex di Tiziano Sclavi e Giampiero Casertano. Killex è un ricercatore pazzo che scuoia le sue vittime per scoprire dove è l’anima:

Cerco l’anima. Può nascondersi ovunque, nel labirinto del corpo umano… Sotto la pelle, o nella pelle stessa… [16]

Ne L’isola misteriosa di Sclavi e Carlo Ambrosini il dottor Lancaster non esita a sottoporre a torture i propri simili. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="220" width="250" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-60807 alignright" />In questo caso lo scienziato pazzo non è un essere umano ma un animale evoluto in uomo grazie alle radiazioni di un misterioso meteorite, così come sono animali le vittime degli esperimenti scientifici di Lancaster. Il dottore dell’isola misteriosa non è solo pazzo: allo stesso modo dei costruttori della bomba atomica è anche finanziato dal governo, come scopre Dylan Dog:

Beh, avrei immaginato tutto, ma non che le autorità sapessero… Di solito, nei film di fantascienza, i generali non credono alle cose venute dallo spazio…
…E invece gli studi biologici di Lancaster erano finanziati dal governo, per chissà quale scopo militare! [17]

In Dylan Dog la presenza di scienziati che utilizzano le loro conoscenze in modo deviato è preponderante ma non esclusiva. Come detto, in Dopo il grande splendore c’è uno scienziato “buono” (con il volto di Albert Einstein) e in Dylan Dog & Martin Mystère: La fine del Mondo lo scienziato lord Wells riflette sull’uso distorto della scienza.

Da questo punto di vista un altro personaggio importante è il dottor Knock, protagonista di Tre per zero e Ucronìa [18] . Dopo avere scoperto che il risultato di tre per zero non è zero bensì tre, Knock afferma:

Vero dunque è! In la storia di umano genere crede io la più grande scopritura matematica fatta avere!
Sempre però uno piccolo quesito resta, lo vero a dire…
Serve a che?
Ma a questo poi pensa io. E non grande importanza. Scienza come poesia è: premio a se stessa. [19]

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="244" width="580" alt="Dylan Dog contro gli scienziati pazzi >> LoSpazioBianco" class="size-full wp-image-61174" />

Ucronia

Il dottor Knock e lord Wells condividono lo stesso approccio alla scienza. In Sogni lord Wells afferma:

…Così come uno scalatore (naturalmente senza sponsor) non guadagna niente a raggiungere la vetta di una montagna… la scienza pura è come la musica: si rivolge a se stessa e non ha scopi pratici.((Tiziano Sclavi e Giovanni Freghieri, Sogni, in Speciale Dylan Dog, n. 7, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1993, p. 49.))

In un quadro generale estremamente pessimista, perché influenzato dalla constatazione di quale tipo di ricerca scientifica è andato per la maggiore dagli anni Quaranta in poi, Sclavi tenta comunque di capire quale potrebbe essere la strada da imboccare affinché gli scienziati non ripetano errori enormi come la costruzione della bomba atomica.

Questo articolo è tratto e ampliato da:
Dylan Dog e Sherlock Holmes: Indagare l’incubo
Luigi Siviero
Nicola Pesce Editore, 2012
320 pagine, brossurato – 14,00€

Note:

  1. Vedi Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni, trad. it. Piero Bernardini Marzolla, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1958. [↩]
  2. Tiziano Sclavi e Corrado Roi, Alfa e omega, in «Dylan Dog», n. 9, Daim Press, Milano, 1987 [↩]
  3. Ivi, p. 86. [↩]
  4. Tiziano Sclavi e Bruno Brindisi, Quando cadono le stelle, in «Dylan Dog», n. 131, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1997, p. 86. [↩]
  5. Tiziano Sclavi e Gabriele Pennacchioli, Dopo il grande splendore, in «Almanacco della paura», n. 1, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1991, p. 13. [↩]
  6. Ivi, p. 63. [↩]
  7. Tiziano Sclavi e Bruno Brindisi, Il male, in «Dylan Dog», n. 51, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1990, pag. 80. [↩]
  8. Tiziano Sclavi, Giuseppe Montanari e Ernesto Grassani, Il tunnel dell’orrore, in «Dylan Dog», n. 22, Daim Press, Milano, 1988. [↩]
  9. Tiziano Sclavi e Gianluigi Coppola, Doktor Terror, in «Dylan Dog», n. 83, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1993. [↩]
  10. Tiziano Sclavi, Alfredo Castelli e Giovanni Freghieri, Dylan Dog & Martin Mystère: La fine del Mondo, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1992, p. 99. [↩]
  11. Ivi, p. 113. [↩]
  12. Tiziano Sclavi e Angelo Stano, L’alba dei morti viventi, in «Dylan Dog», n. 1, Daim Press, Milano, 1986. [↩]
  13. Tiziano Sclavi, Giuseppe Montanari e Ernesto Grassani, Il tunnel dell’orrore, in «Dylan Dog», n. 22, Daim Press, Milano, 1988. [↩]
  14. Tiziano Sclavi, Giuseppe Montanari e Ernesto Grassani, La Zona del Crepuscolo, in «Dylan Dog», n. 7, Daim Press, Milano, 1987. Il dottor Hicks compare anche in Tiziano Sclavi, Giuseppe Montanari e Ernesto Grassani, Ritorno al Crepuscolo, in «Dylan Dog», n. 57, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1991. [↩]
  15. Tiziano Sclavi, Luigi Mignacco e Luigi Piccatto, Fra la vita e la morte, in «Dylan Dog», n. 14, Daim Press, Milano, 1987. [↩]
  16. Tiziano Sclavi e Giampiero Casertano, Il cervello di Killex, in «Dylan Dog», n. 80, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1993, pag. 47. [↩]
  17. Tiziano Sclavi e Carlo Ambrosini, L’isola misteriosa, in «Dylan Dog», n. 23, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1988, pag. 97. [↩]
  18. Tiziano Sclavi e Franco Saudelli, Ucronìa, in «Dylan Dog», n. 240, Sergio Bonelli Editore, Milano, 2006. [↩]
  19. Tiziano Sclavi e Bruno Brindisi, Tre per zero, in «Dylan Dog», n. 125, Sergio Bonelli Editore, Milano, 1997, p. 12. [↩]

Etichette associate:

Luigi SivieroDylan DogNicola Pesce EditoreSergio Bonelli Editore

Puoi leggere anche:

  1. Zagor #568 – Le donne guerriere (Burattini, Laurenti)
  2. La rabbia antica di Myrna e le innovazioni narrative di Julia
  3. Sul pianeta perduto (Serra, Bacilieri)
  4. Dylan Dog e la filosofia in un saggio di Roberto Manzocco
  5. Le Storie: intervista a Giampiero Casertano

Condividi:


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :