La Dea Madre
Soggetto e sceneggiatura: Giuseppe De Nardo
Disegni: Marco Nizzoli
Copertina: Angelo Stano
La nuova fiamma di Dylan è la bella ed intelligente Myra. Una sera a casa sua ne conosce la figlia maggiorenne Hillary, appena fuggita dal collegio femminile esclusivo alla quale la madre l'ha iscritta. Per una serie di impegni, Myra, chiede a Dylan se la mattina dopo può riaccompagnare la figlia al collegio. A corto di lavoro, pieno di tempo libero, Dylan accetta. Purtroppo il collegio nasconde profondi e pericolosi segreti. Poco prima del suo arrivo una ragazza è stata trovata morta ed un'altra farà la sua stessa fine durante la sua presenza li, a questo proposto la direttrice chiede all'Old Boy di indagare, ma un attacco di anemia lo sorprende e sviene. Nel frattempo, Hillary è sempre più attratta da lui e lo aiuta in situazioni pericolose, ma quando l'Investigatore dell'incubo cede alla passione carnale per la ragazza le cose precipitano.
Se si esclude, abusato nei vari media in questo periodo, l'uso dei fantasmi soccorritori dell'eroe la storia non è male. Strizza l'occhio a classici del cinema di qualche decennio fa ed al passato stesso del Dylan Dog. Con decapitazioni e ragazze giovani mezze nude è come fare un salto nel passato. La storia è semplice e lineare, ma coinvolgente, in alcuni passaggi sembra di essere dentro in una storia di Martin Mystère. I disegni di Nizzoli, anche se tracciati con tratti decisi, sono piacevoli e ben realizzati. La copertina di Stano riprende in modo azzeccato i disegni di Nizzoli. Sia il totem della Dea Madre che la ragazza e l'arma che impugna provengono direttamente dalla storia.
Un albo ben confezionato, piacevole da leggere. Non uno dei tanti da acquistare solo per proseguire la collezione. A proposito dal mese di Aprile ho abbandonato la lettura di Nathan Never. E' stata dura, ma fatti gli scatoloni e liberato spazio in libreria la sofferenza si è ridotta di molto.