La mano sbagliata
Soggetto e Sceneggiatura Barbara Baraldi
Disegni: Nicola Mari
Copertina: Angelo Stano
Periodicità: mensile
Uscita: 28/08/2015
Il mondo dell'arte è effimero: oggi non sei nessuno, domani una celebrità. Anna Novak ha raggiunto il successo nonostante una menomazione ed il suo istinto a ritrarre la morte. Al centro degli onori della cronaca, e dell'interesse dell'Ispettore Carpenter, vi entra perché i suoi quadri rappresentano minuziosamente scene di omicidi che realmente stanno avvenendo a Londra. Omicidi di persone con cui la stessa Novak era entrata in contatto in precedenza.
La donna sembra precipitare in un incubo e solo l'indagine di un esperto indagatore degli stessi potrebbe aiutarla a dimostrare la sua innocenza.
Debutto sulle pagine del mensile dell'orrore di casa Bonelli di Barbara Baraldi. Onestamente ho trovato il soggetto poco interessante e lo sviluppo della sceneggiatura abbastanza banale. L'autrice ci tiene a legarsi alle atmosfere Hitchockiane, ma riesce a richiamarle solo utilizzando l'espediente dei nomi. Marnie e Ingrid, la vicina di casa e l'agente di, Anna Novak, la sua rivale Rita Leigh sono il modo di Baraldi di omaggiare film ed attrici che le sono piaciute in passato, probabilmente. Ma tutto si ferma lì. Lo spiegone flashback è abbastanza banale e noioso, il finale della storia è abbastanza scontato e la situazione sentimentale di Dylan Dog, scelta finale disillusa compresa, è attesa da metà albo in avanti. Una lettura faticosa di una prova d'esordio che non mi ha convinto.
Ad influire sul mio giudizio, non lo posso negare, sono stati anche i disegni di Nicola Mari. A volte mi stupisce e realizza qualcosa di godibile anche per me, ma, spesso, io ed i suoi disegni, abbiamo un rapporto conflittuale. Trovo il suo stile confusionario ed poco leggibile. Nella sua smania di colorare tutto di nero mi confonde e mi fa perdere dettagli importanti della storia. Non si possono negare la sinuosità delle sue donne (peraltro di base tutte uguali) e l'impegno di realizzare i quadri di sfondo per i diversi periodi della protagonista, ma a me continua a non impressionare.
La copertina di Stano mi ricorda molto una delle prime, Attraverso lo specchio di Villa, ma è solo una sensazione mia. Credo.
Per me una delle peggiori storie del primo anno di Recchioni com e timoniere della serie. Fatico ancora a vedere sviluppi decisi della tanto decantata trama orizzontale, ma spero di sbagliarmi.
Attendiamo con curiosità il prossimo numero.