Insomma, si da una mano di bianco e si rilancia anche questa formula con rinnovato ardore. Ora non starò a fare paragoni tra vecchio e nuovo anche perché è passata davvero molta acqua sotto i ponti da che lessi il mio ultimo Almanacco e quindi...
Allora, Dylan Dog Magazine si diceva. Graficamente il miscuglio tra fumetti e articoli si presenta bene, i colori scelti per distinguere un argomento dall'altro rendono chiara la lettura o la consultazione (se proprio si vuole usare l'albo anche a questo scopo per avere spunti su letture e visioni), l'impaginazione di foto, disegni, testi, locandine e quant'altro risulta piacevole e l'albo si lascia sfogliare e guardare volentieri.
Deludente la prima parte del Magazine seppur corredata da belle immagini, troppo stringati gli interventi sull'horror al cinema, nei libri, a teatro, in tv e nei videogiochi. Pagine che forniscono buoni spunti ma poco approfonditi, ad esempio nelle poche righe dedicate al cinema (spalmate su due pagine) si accenna a ben quattro film senza dirne poi molto, alcune pagine inoltre danno l'idea di essere del tutto superflue (le prime tre ad esempio).
Gustoso invece l'approfondimento lungo dedicato all'orrore e al fantastico che strisciano tra le cittadine della provincia americana, da Twin Peaks in poi... come recita il primo paragrafo. Excursus questo pieno di spunti e belle immagini che risulta una lettura più appagante grazie anche alle 16 pp. messe a disposizione per trattare l'argomento.
Il piatto principale è la storia scritta da Davide Barzi e illustrata dal bravo Bruno Brindisi (autore anche della bella copertina) dal titolo Nuovo Cinema Wickerford. Nella cittadina dove l'ispettore Bloch si è ritirato per godersi la pensione, non mancano di accadere cose strane e la sospirata pensione si rivelerà molto meno tranquilla del previsto. In questo caso si parla di un film maledetto e di una strana catena di omicidi. Storia tutto sommato piacevole e location che dovrebbe tornare anche nei prossimi Dylan Dog Magazine.
A seguire ancora due bei servizi, uno su Il castello di Otranto di Horace Walpole, romanzo al quale si fa risalire la nascita del filone gotico e uno che è una sorta di manualetto divertente per sopravvivere all'interno di uno scenario slasher.
Chiude la breve storia, decisamente ben riuscita, in bianco e rosso e nero di Gualdoni e De Tommaso. Se ci sarà occasione magari ci ritroveremo qui a scambiare due parole anche su Avventura Magazine.