2 luglio 2014 di Titti De Simeis
Di fronte, come l’attesa di un bacio. Indeciso, in attesa di un gesto.
Poi stringe le mani, sorride, si veste di te. E’ lontano ma ne avverti il pensiero, lo segui, lo svesti e lo invochi.
E’ lì, ti indossa la voce e vorrebbe non smettere. Come l’acqua, si calma, rallenta, si acquieta. Come l’acqua rinfresca e non basta, come l’acqua d’estate. Disseta e s’immerge, ancora, di vento. Come il vento spalanca i tuoi battiti, come il vento non teme frontiera.
Deciso, sfrontato, sofferto e insicuro. Vivo, irriverente, soffuso. Dolce, segreto e profondo. Buio come l’indicibile, acceso di complicità.
Parla di te, con te si confida, allenta gli ormeggi. In silenzio, come voce di notte, come desiderio.
Ti versa da bere, ti offre le mani e improvvisa una danza. Piano, per non perdere il passo, lento per non perdere il fiato. Sussurra e inciampa in sorrisi.
Mani fredde come neve che scioglie. Come neve, ti sfiora, leggero. Chiede forza, e sfinito di luce, si colora di nuovo. Sopravvive a domani, non conosce passato.
Aspetta. Vuole andare ma aspetta. Come la stagione che cambia, come l’estate che spinge sui raggi del sole. Come la sera che scende a svelare gli indugi. Come seta, avvolge e denuda, dipinge e cancella come nuvole il cielo.
Ti segue in un sogno e ti sveglia di sé. Bussa, invade e non sbaglia mai strada. Brucia e accende, e non chiede perdono. Piove e si spegne in nuovi respiri.
Come impronte sui vetri: disegna un profilo e ne abbraccia i contorni. Abbassa le luci e si dimentica, in te.
Sa viverti dentro, lui sa. E una volta ancora, vorrà dirti di sì.