E adesso che famo?

Da Aquilanonvedente

In una delle scene finali de I predatori dell’arca perduta, Indiana Jones (personaggio al quale mi sento molto simile…) vuole impedire che il suo antagonista Belloq, archeologo asservito ai nazisti, apra l’arca dell’alleanza. Così ferma la colonna dei soldati nazisti che scortano l’arca, puntandogli addosso un lanciarazzi e minacciando di farla saltare in aria. Ma Belloq, ben conoscendo il suo rivale, lo sfida a sparare sull’arca, sapendo che non lo farà mai, perché “noi siamo di passaggio, ma questa è storia“. Ora, a vedere gli sgozzatori dell’Is che frantumano le opere d’arte nel museo di Mosul viene da chiedersi se la follia umana non conosca effettivamente limiti. Intendiamoci, la follia umana non distrugge soltanto opere d’arte: uccide uomini, donne, bambini; massacra, tortura. Ma qui forse c’è qualcosa di più: la storia pullula di massacri, ma pullula anche di rinascite, proprio sulle ceneri dei massacri. Qui invece c’è la volontà di cancellarla la storia, di fare tabula rasa in nome di non si sa bene cosa. Viene di chiedersi cosa ancora dobbiamo aspettare per cercare di salvare qualcosa di questo mondo, ammesso che siamo ancora in tempo per riuscirci…

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