E adesso vedremo...

Creato il 18 febbraio 2011 da Manuel

Non sono caramelle ma lo sembrano; ecco il nostro sangue!
DOPO LO SPAVENTO INIZIALE, RICCARDO RICCO’ VA PIAN PIANO VERSO UN SUO RISTABILIRSI. ADESSO LA PALLA PASSA IN MANO ALLA PROCURA ANTI-DOPING PER GLI ACCERTAMENTI DEL CASO.
LO SPETTRO DELL’OMERTA’ CI BATTERA’ ANCORA?
Adesso sarà decisamente interessante sapere cosa dirà Riccò alla procura anti-doping, dopo essere arrivato alle soglie del giardino del Padreterno poco tempo fa. Se gli è rimasto in zucca un minimo di gratitudine verso il cielo, l’ex professionista non potrà inventarsi di avere preparato tutto per conto proprio. Questa volta dovranno uscire nomi e cognomi senza tentennamento alcuno.
L’auto-emo-trasfusione arrivò negli anni ’70, per poi sbarcare anche in Italia negli ’80. Fu un metodo permesso e per questo usato fino a metà di quel decennio, poi se ne andò in pensione quando nello sport arrivò l’EPO. Il sangue, estratto in un momento in cui l’atleta non gareggia, viene reiniettato in prossimità della competizione, al fine di aumentare il numero di globuli rossi.
Come quando cambiate l’olio alla macchina. Togliete l’olio che ha perso le sue proprietà migliori, e ne mettete di altro più “fresco”, facendo la felicità del motore della vostra automobile.
I globuli rossi danno il colore caratteristico e portano ossigeno alle cellule, asportandone i prodotti di rifiuto. Il volume di ossigeno che il sangue può trasportare in una volta è di circa 1.200 cm3. I globuli rossi espellono l’anidride carbonica ed emettono ossigeno puro, passando attraverso i capillari dei polmoni, di norma da 3 a 5 volte al minuto.
Prepariamoci a leggere o a sentire cosa uscirà dalla bocca dell’ex scalatore della Vacansoleil, sperando che anche stavolta l’omertà non ci rida in faccia sbellicandosi dalle risate.