E alla fine arrivarono….

Creato il 28 gennaio 2011 da Lamagadioz

Alla fine sono arrivati….dopo mesi di trepidante attesa (li rivedrò mai?), nervoso incalzante (ma porca di quella miseria ladra….), senso di smarrimento e confusione (ma perché a me????), senso di colpa (che cavolo ho combinato?) e un incessante senso di frustrazione (non poteva andarmi bene come va agli altri, certo che no…) ecco, alla fine loro sono arrivati.

I soldi del rimborso tasse. Tutti, fino all’ultimo centesimo. Anzi, di più!

L’Australia è un grande paese!!

Perchè i miei amici australiani non solo mi hanno rimborsato le tasse pagate nel 2009, ma siccome ci hanno messo più tempo del previsto (invece che le canoniche due settimane ci hanno messo giusto cinque mesi…) mi hanno dato 110 dollari in più per il disturbo!

Anche in Italia succedono queste cose, vero?

Qualcuno di voi ricorderà la mia piccola tragedia.

Correva l’anno 2010. Il mese era agosto. E qui trovate il post che descrisse quell’evento.

Per farvela breve, chi di voi ormai mastica roba australiana saprà bene che le tasse sono la croce e la delizia di questo paese. Ogni anno, dopo che tu hai compilato la tua dichiarazione per le tasse versate nell’ultimo anno fiscale (che termina il 30 giugno) ti arriva il rimborso (cioè il governo ti restituisce una parte delle tasse versate) entro 15 giorni dal momento in cui spedisci la dichiarazione.

Compilare il tax refund form in Australia è come compilare un testamento con la pistola puntata alla testa: fai un errore ed è finita. Scrivi male un resoconto, dichiari erroneamente un piccolo pagamento o, peggio, ti dimentichi di aver lavorato in un posto e così non dichiari le tasse che hai versato in quel periodo.

Come avrete capito, io sono stata l’inconsapevole protagonista dell’ultimo caso.

Inconsapevole una cippa, cara Maga, perchè come fa una persona a dimenticarsi di aver lavorato in un posto…come?

E’ che io vivo costantemente nel magico mondo di Oz…anche mentre compilo la dichiarazione delle tasse.

Dopo tre settimane dall’invio della richiesta di tax refund mi arrivò la fatidica lettera in cui l’ufficio tasse australiano, la famosa e temuta Ato, mi dichiarava “l’inizio di una fase investigativa per fare luce su alcuni punti poco chiari della mia situazione fiscale”…

…..ma come stanno? Ma questi se vedono le dichiarazioni dei redditi italiane glie prende un colpo….altro che alcuni punti poco chiari…noi siamo i campioni dell’evasione fiscale, l’Ato prenderebbe fuoco se fosse in Italia.

Ma io non avevo evaso le tasse, porca miseria ladra!

O almeno, così credevo.

Durante la mia ricerca di lavoro, dopo i primi sei mesi passati al casinò di Sydney che ho dovuto lasciare perchè così impone la regola del Working Holiday Visa, avevo lavorato per due settimane in un club a Kirribilli, ridente suburb a nord di Sydney, subito dopo l’Harbour Bridge.

Avevo poi lasciato quel lavoro per iniziare a Double Bay e non so per quale motivo, ho come cancellato quell’esperienza. Non le ho dato importanza (forse perché non potevo soffrire la Generale Manager? )  benché il datore di lavoro mi avesse pagato regolarmente e versato altrettanto regolarmente i contributi nel mio conto corrente (pochi soldi, visto che ho lavorato solo per due settimane, ma comunque….).

Morale della favola, non avevo dichiarato queste tasse nel tax refund.

All’Ato risultava invece che io avevo lavorato, e così si sono presi tutto il tempo del mondo (questi quando investigano ci danno dentro….) per vedere se la Maga nascondeva qualche altra super evasione fiscale.

Onestamente, mi sono sentita un po’  una mezza criminale. Ma credetemi, non l’ho fatto apposta. E sarebbe stato stupido quand’anche avessi agito intenzionalmente, perchè tanto quei soldi me li avrebbero dati indietro!

E così ho aspettato tutto questo tempo, mentre dall’altra parte il brillante Billy (lo pseudonomino che ho affidato all’amico banchiere del mio coinquilino e che vi ho presentato nel famoso post) mi contattava ogni due settimane l’Ato per capire a che punto fossero con l’indagine governativa.

Perchè io posso dirlo ragazzi, e lo dico fieramente, di essere stata al centro di  un’indagine del governo.

Che figata!

Ovviamente alla fine non hanno trovato niente. Erano pronti a beccarmi con le mani nella marmellata, pensando a chissà quali frodi questa ragazza italiana avesse organizzato…e invece si sono dovuti ricredere!

Avevano comunque il loro ben da fare con evasori apparentemente più grandi di me e molto più australiani, come il famoso Paul Hogan, attore australiano passato alla storia come “Crocodile Dundee”, in disputa con il governo aussie per qualcosa come 36 milioni di dollari australiani di tasse evase. La polizia non si è fatta troppi scrupoli a impedire all’attore di lasciare il paese se prima non avesse versato qualcosa nelle casse nazionali. Ma le indagini alla fine hanno dato ragione all’attore che ora è così imbestialito da voler far causa al governo australiano per la figura di m…che gli hanno fatto fare agli occhi del mondo.

E’ pazzesco: hanno baccato me per pochi dollari non dichiarati e lui, sospettato di non aver dichiarato diversi milioni di dollari, ne  è uscito intonso, mai evaso il fisco australiano!

Per il mio caso, il flemmatico Billy ha spiegato all’Ato che si è trattato solo di un misunderstanding, anche se sotto sotto deve aver pensato a quanto imbecille fossi stata a dimenticarmi una cosa del genere.

Mi hanno addebitato due dollari per questa dimenticanza.

Ma, udite udite…siccome gli agenti dell’Fbi delle tasse ci hanno messo cinque mesi per scoprire questa “frode”….il governo ha deciso di pagarmi il disturbo accreditandomi 110 dollari!

Come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere…ma ora ho il dubbio di essere finita nella lista nera degli evasori…

Comunque, la maga mica si è fermata al tax refund.

E figuriamoci. Quando si tratta di soldi, io non sono italiana, sono italianissima. Ho proprio l’orgoglio “venale” che mi ribolle nel sangue…

Allora…avete mai sentito parlare del Superannuation?

E’ una grande parola, fa quasi paura…ma in soldoni è il nome del fondo pensioni,  dove vanno a finire i soldi che vedrai solo quando andrai in pensione.

O se, nel caso fossi con un visto di lavoro temporaneo (student o Whv) quando uscirai definitivamente dal paese.

Per la tua pensione, il datore di lavoro di solito versa  il 9% del tuo stipendio in un fondo, chiamato appunto Superannuation, che può essere quello dell’azienda stessa o un altro che preferisci.

Io mi ero iscritta la fondo suggeritomi dalla mia banca, la WestPac e in un anno e mezzo di permanenza in Australia (avrò lavorato 15 mesi) il mio Superannuation era arrivato a 2600 dollari.

Io non so se sono pochi o tanti, fatto sta che sono venuta a sapere che, se lasci l’Australia e una volta che il tuo visto è scaduto, puoi chiedere sempre alla famosa Ato di avere i tuoi soldi indietro.

Io ho fatto anche questa richiesta.

Ormai agli uffici dell’Ato hanno le mie foto, non penso che potrò rimettere facilmente piede in Australia..

E’ semplice. Basta avere sotto mano il visto, il famoso Tax File Number, il numero del passaporto, i tuoi contatti telefonici e i dettagli del tuo Superannuation found.

Io ho fatto tutto tramite il sito dell’Ato: https://applicant.tr.super.ato.gov.au/applicants/default.aspx?pid=1

E spero che funzioni!

Per procedere, devi essere sicuro di

1) aver lasciato il paese (lo so che la domanda sembra stupida, ma la formulano  proprio in questo modo)

2) avere il visto scaduto o non più attivo

Io ero sicura del primo punto, un po’ meno del secondo.

Ma il sito che vi ho citato prima ti verifica immediatamente se il tuo visto è ancora attivo o meno.

E’ una roba sensazionale, hanno tutto computerizzato, i visti sono tutti nella banca dati del governo e non gli scappa proprio nulla.

Io ero sicura che, una volta lasciato il paese e interrotto gli studi, il visto mi fosse decaduto all’istante.

Ma non era così.

Ho quindi dovuto richiedere all’ufficio preposto, trovato tramite questo sito governativo , di disattivarmi il visto.

Mi è arrivata la conferma pochi giorni dopo, ho quindi terminato il procedimento di richiesta di rimborso della pensione e, se tutto va bene, dovrei ricevere l’assegno via posta entro la fine di febbraio.

Ma se la legge di Murphy ci azzeca anche questa volta e se la Dea bendata, come sempre, con me ha il doppio bendaggio elastico sugli occhi, mi sa che l’assegno lo vedrò tra qualche anno.

Perchè di sicuro avrò combinato qualche casino nel Superannuation.

Sono contenta di una cosa: se tutto filerà liscio,  potrò dire di aver avuto la pensione  (australiana) alla giovane età di 30 anni.

E visto che noi giovani leve italiane vedremo difficilmente la pensione, mi sembra tutto sommato un bel traguardo.

La Maga “evasora”….


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