E alla fine la Russia di Putin se la prende pure con Gorbačëv

Creato il 28 maggio 2013 da Matteo
Perché vessano Gorbačëv
L'"attacco" al presidente dell'URSS СССР traccia una logica linea sotto la politica dell'ultimo anno
24.05.2013
Qualche tempo fa un gruppo di compagni prevalentemente della compagnia di sinistra (ma non solo – c'è anche la firma dell'ex lottatore del Cremlino contro le rivoluzioni "arancioni" [1] Modest Kolerov) è intervenuto con l'iniziativa di privare Michail Gorbačëv, primo e ultimo presidente dell'URSS, dell'ordine di sant'Andrea Primo Chiamato, che gli ha conferito il terzo presidente della Russia Dmitrij Medvedev. Questo antico ordine russo fu ristabilito come la più alta onorificenza statale nel 1998 per decreto del primo presidente della Federazione Russa Boris El'cin. Gorbačëv fu premiato con esso nel 2011 in occasione dei suoi 80 anni, ma gli fu conferito ai primi di maggio 2012 – solo qualche giorno prima che Dmitrij Medvedev rimettesse ufficialmente i propri poteri presidenziali. Ed ecco che un anno dopo i lavoratori hanno deciso di chiedere al nuovo presidente della Russia (che in precedenza aveva occupato questo posto due volte) di abolire la decisione del suo ex successore.
L'argomentazione e lo stile in questi casi sono standard. Non mi metterò a riprodurli, visto che l'azione non ha comunque raccolto il dovuto uditorio. Ma un po' di precipitazioni sono rimaste. C'è molto di cui fare dell'erba un fascio. Il divieto agli americani di adottare bambini russi, gli "agenti stranieri" [2] inventati e la loro vessazione del tutto reale, le passioni spionistiche da operetta, i sempre nuovi procedimenti penali e le sempre nuove condanne al carcere per i partecipanti alle proteste civili, il progetto di una patriota di fare abat-jour dei liberali [3]… L'idea di "attaccare Gorbačëv non si inquadra semplicemente in questa serie. Traccia sotto di essa una logica linea.
Michail Sergeevič Gorbačëv è una delle poche figure luminose della storia della Russia degli ultimi 100 anni. Suona enfaticamente e provoca passioni… Meglio rispondere semplicemente alla domanda: cos'è Gorbačëv per me personalmente? Andò al potere quando avevo 11 anni e lasciò il suo posto poco prima della mia maggiore età. Le mie opinioni, la mia professione, il mio stile di vita – tutto è di quell'epoca. Gorbačëv è la possibilità di leggere libri per cui prima si poteva avere una condanna al carcere. Gorbačëv è il diritto di dire e scrivere ciò che pensi senza temere "chi di dovere" e i suoi informatori. E' il diritto di andare per tutto il mondo senza il suo permesso. Gorbačëv è il senso di incredibile sollievo per il solo pensiero che non ci prepareremo più a combattere con nessuno e che il mondo non morirà nella guerra nucleare tra il mio paese e gli USA.
Ma la cosa più importante è che gli sono personalmente grato perché una volta mi ha dato la libertà. Di che si tratta? Difficile spiegarlo a chi non l'ha provato. E' ben più facile spiegare a un cieco tutto l'incanto della tavolozza degli impressionisti. Inoltre, in quanto la libertà fu donata e non conquistata, la perdo precipitosamente ora. E non c'è da stupirsi che proprio in questi tempi si intraprendano tentativi di organizzare la vessazione di una persona non più giovane, che avrebbe ancora potuto restare segretario del CC del PCUS e conferirsi ordini da solo.
Ma preferì ben di più. Restare una persona.
Gorbačëv non si può incolpare per aver realizzato lo smontaggio di uno dei più crudeli e mostruosi imperi del mondo. Questo impero era ben più debole di quanto sembrasse, ma avrebbe potuto distruggere del tutto l'umanità semplicemente facendo esplodere le testate che aveva a disposizione sul proprio territorio (come dichiarò nel 1984 un alto capo dello Stato Maggiore). Gorbačëv e quella miglior parte dell'élite del partito che iniziò le riforme nel 1985 capirono che la situazione era senza uscita meglio di chiunque altro. In loro onore bisogna dire detto che non permisero uno scenario jugoslavo per la disgregazione dell'Unione Sovietica. La stessa disgregazione era inevitabile – bastava solo "allentare le redini". Cosicché comunque accusiamo Gorbačëv proprio di averci dato la libertà? Di non essersi trasformato verso la fine della vita nel Leonid Il'ič [4] di turno, lasciando questa dubbia sorte ad altri?
Voleva risolvere il compito più importante in tutta la storia delle relazioni internazionali: raggiungere una collaborazione paritaria ed efficace tra i paesi, mantenendo la loro sovranità. Il progetto dell'Unione degli Stati Sovrani doveva risolvere questo compito kantiano nell'ambito dell'ex URSS.
Non riuscì. Oggi lo spazio post-sovietico con rare esclusioni si è trasformata in una zona di stagnazione e di degrado. Ma così è avvenuto malgrado i piani di Gorbačëv. Ben maggior responsabilità per questo ha chi lo destituì, prendendo il potere nelle ex repubbliche dell'Unione, a cominciare dalla Russia. La democrazia, la strada per la quale fu aperta dalla Perestrojka, ancora per qualche tempo rimase in qualità di possibilità. Tuttavia in fin dei conti sul territorio dell'ex URSS, ad esclusione dei paesi del Baltico e della Moldavia, si sono instaurati regimi autoritari di vario grado di durezza, che imitano le procedure democratiche e sono costruiti sulla corruzione e l'ingiustizia.
Invece della libera cooperazione di repubbliche democratiche osserviamo il trionfo della classica anarchia internazionale, basata su un ristretto egoismo di gruppo e su una rozza politica di forza. I progetti di reintegrazione proposti si costruiscono a partire dall'idea dell'egemonia della "superpotenza regionale", dell'"eurasismo" e di altra retorica neo-imperiale. Cioè, non riuscirà alcuna integrazione. E resterà solo da sperare che non solo la pratica, ma anche l'eredità teorica della stagione gorbacioviana venga richiesta in futuro.
Toccherà forse aspettare a lungo. La storia non da spesso dei Gorbačëv.
Vasilij Žarkov, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/comments/58283.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] L'arancione è il colore del blocco che in Ucraina si oppone al presidente filo-russo Janukovyč e in generale è associato a tutti gli oppositori di Putin e dei regimi a lui favorevoli. [2] Così adesso sono ufficialmente qualificate le organizzazioni russe che ricevono finanziamenti dall'estero. [3] La giornalista Ul'jana Borisovna Skojbeda ha recentemente espresso rincrescimento perché i nazisti non hanno fatto abat-jour degli avi dei liberali... [4] Brežnev.

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