È anche colpa nostra, se La Repubblica scrive quell'articolo sui manga

Creato il 24 giugno 2014 da Sommobuta @sommobuta
Diciamo che il discorso serio a 360° l’ha già fatto quel cacacazzo di Caverna di Platone, quindi non ripeto quello che dice lui (anche perché mi ha bruciato l’articolo che tecnicamente avevo programmato per ieri).
Diciamo quindi che io faccio il lavoro sporco, perché mi vedo costretto a fare il discorso “terra terra”.
Perché vedete, l’articolo de La Repubblica ha confermato ancora una volta che “il fumetto”, da noi, è un qualcosa di subculturale (e come tale va trattato).
Ma è questo il vero problema?
Mi rispondeva Michele Foschini, il capoccia di Bao, proprio sul suo blog, che anche nel resto del mondo il fumetto è visto ancora con diffidenza. Gli ho risposto che il sentore che ho qui a Londra è leggermente diverso, ma se uno del settore mi dice così sono portato a credergli. Ho visto (proprio due minuti prima di scrivere questo breve pezzo) che ci hanno anche dedicato parzialmente un articolo intero (forse perchè l'avevo chiesto proprio io? Chissà!). QUI.
E allora se il “fumetto” è visto (ancora) come un prodotto subculturale, dozzinale, che non merita il minimo rispetto (e figuriamoci un articolo di giornale sensato – per non dire documentato), la colpa di chi è?
“Ancora una volta, se cercate il colpevole, non c’è che da guardarsi allo specchio”.
Perché forse (forse) siamo proprio noi lettori che rendiamo il fumetto un prodotto subculturale.

Siamo noi, coi nostri “Gnè gnè, gli anime non sono cartoni animati, gli anime sono prodotti giapponesi, sono diversi, non li mischiamo!”
Siamo noi, coi nostri “Sono arrivato a leggere il fumetto X fino al punto Y, poi mi sono scocciato e l’ho abbandonato; e a vedere com’è proseguito, ho fatto bene”;
Siamo noi, coi nostri “I manga sono migliori dei comics”;
Siamo noi, coi nostri “I comics sono migliori dei manga”;
Siamo noi, coi nostri “Tex Willer fa cagare, vuoi mettere Death Note?”;
Siamo noi, coi nostri “#saràbelloOrfani”;

Siamo noi, coi nostri cosplayer che alle fiere del fumetto ci presentiamo a migliaia, e non abbiamo la più pallida idea di chi stiamo “interpretando”;
Siamo noi, che su Internet facciamo vedere le nostre camerette piene di fumetti, ma se alla fine parliamo solo di Dragon Ball è pure assai;
Siamo noi, che quando si parla dell’importanza di Capitan Tsubasa, LO spokon per eccellenza, arriva sempre, sistematicamente quello che “Sì, ma vuoi mettere la leggenda di Rocky Joe o il realismo di Slam Dunk?”;
Siamo noi, che quando si prova a far capire che magari da un fumetto si può avere qualcosa di più che non sia mera “distrazione&divertimento”, ci infogniamo in ragionamenti che “No, poi è meglio se mi leggo quest’altro, in questo fumetto l’argomento X è trattato meno bene”;
Siamo noi, che “Tu che leggi manga sei un giappominkia”;
Siamo noi, che “Tu che leggi comics sei un ComicNazi”;

Insomma, siamo noi.
La colpa di quell’articolo è sicuramente anche nostra. Che invece di parlare di quanto un fumetto sia culturalmente importante, facciamo tutto il contrario per dimostrare che non è nient'altro che roba per bambini...

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