Sono cosciente di non avere parole adatte a dare il benvenuto in modo consono ad un nuovo seguace del mio salotto di corte. Ecco, lo sapevo! Ho già toppato il sostantivo! Questa corte non è mascherata da blog e non è una setta, quindi i miei lettori e lettrici non sono seguaci, ma affiliati e possiedono tutti una quota procapite di questo spazio. Sappiamo bene che in questi giorni mi sento “strampalata” però ci provo e lo faccio con piacere. A furia di leggere una storia a puntate, sviluppata su commenti fatti a OGGINIENTEDINUOVO, questo essere che sembra umano, mi ha incuriosito parecchio e non riesco ad immaginarmelo. Esce comunque dal mucchio ed è diverso da tanti gestori. Per quel pizzico di parole che ho letto nei suoi meandri a casa sua, si distingue dai luoghi comuni e non parla di borsette e di ricette, di amori finiti in tragedia e di suicidi di massa. Mi riservo di imparare a conoscerlo meglio, ma il suo open space è improntato alla vita sui trenie alle scene che capitano ai passeggeri. Risponde sempre ai post pubblicati dalla mia amica Apriletta in un modo inconsueto, che oramai mi è famigliare. Tutto ebbe inizio con un discorso mai terminato che vede per protagonisti: un cavallo, tale Ronzino