TARES rinviata al 2014? È la proposta del segretario del PD, Pierluigi Bersani, affidata ad un tweet, a cui affida la richiesta di prorogare di un anno l’applicazione della TARES che a luglio, si legge nel cinguettio, rischia di avere esiti imprevedibili per famiglie e piccole e medie imprese.
In effetti, se le cose non cambieranno, gli italiani si troveranno a luglio alle prese con il tributo che sostituisce le vecchie TIA e TARSU per la gestione dei rifiuti solidi urbani, aumentate però del contributo dovuto al finanziamento dei servizi c.d. indivisibili come la manutenzione delle strade o l’illuminazione pubblica.
Ma a quanto ammonterà il sovrapprezzo portato in dote dalla TARES? Il sovrapprezzo sarà di 30 centesimi di euro al metro quadrato (ma i Comuni avranno la facoltà di aumentarlo anche del 30%, fino a un massimo di 40 centesimi di euro al metro quadro).
Per l’anno 2013, il termine di versamento della prima rata della TARES è stato posticipato a luglio, ferma restando la facoltà per il Comune di posticipare ulteriormente tale termine.
Come si pagherà la TARES?
Per il pagamento della TARES si seguiranno le modalità già in vigore per l’IMU e prevedono l’impiego del modello F24 o del bollettino postale F24.
A differenza dell’IMU, però, la nuova TARES non ricadrà sulle spalle del mero proprietario dell’immobile, bensì su quelle del residente, e ciò è dovuto al fatto che il tributo si applica a quei servizi ritenuti a domanda individuale, cioè quelli basati solo su chi usufruisce di un tale bene e non chi lo possiede, in teoria anche senza sfruttarlo.