Quando sento quel profumo delle prime sere estive, intorno alle 8, alle 9. Quell'orario lì.
C'è quel profumo - che non so spiegare, forse pini, forse tigli? - che mi stringe il cuore, che mi riporta all'infanzia - a quando la scuola stava per finire, a quando potevi andare in classe con le maniche corte, le paperine e la gonna senza calze.
A quando potevi uscire sempre, poi, la sera.
Che sai che è estate anche se ti cancellassero tutte le coordinate temporali per un istante.
Ecco.
Non lo so perchè mi fa questo effetto, ma divento di un introspettivo da fare schifo. Nonostante cio', devo esserle grata, a questa stagione, in quanto mi regala sostegno psico-emotivo.
Senza scopo di lucro.
Un toccasana (tipo le terme per gli anziani, insomma).
E' che in estate succedono eventi propizi per il mio tentativo di sbarcare il lunario: ho la memoria buona, sono più attiva, mi abbronzo, dimagrisco, mangio il cocomero, posso vestirmi di fuxia senza che nessuno mi dica che sembro una bomboniera, non mi trucco, uso la bicicletta, vado al mare, posso nuotare senza morire assiderata, posso correre senza che mi venga la bronchite, ci sono le peschenoci, non si gonfiano i capelli (e questa è una gran cosa), c'è il profumo di cocco degli abbronzanti, impiego 1 minuto e 33 secondi per vestirmi e 4 netti per andare al lavoro (le scuole sono chiuse e il traffico si riduce dell'80%), le ore di luce sono superiori a quelle di buio.
E poi, sono quasi sempre di buonumore. Quasi, vabbè.
Ho addirittura fiducia nel destino.
Non sono forse questi motivi validissimi per credere nel giusto accadere delle cose?
Se non sei ottimista cronico alle porte dell'estate non puoi esserlo mai.
Ci sono tanti elementi favorevoli.
Ecco tutto.
Cioè.
Si capisce che non avevo niente di preciso da scrivere. Solo questo.
Provate a sentirlo, quel profumo.
(Magari lontano dalle rive del Crostolo).