E cosi' faccio un salto

Da Mammapiky @mammapiky

Le persone sono sempre in grado di stupirci, a volte in meglio e, sempre più spesso, in peggio. Quando per l'appunto pensi che più in basso di così non si può, lei/lui/loro ti dimostrano il contrario e con tanta facilità da farti sentire una perfetta idiota, una di quelle che nonostante il vicino giro di boa, della vita non ha capito poi molto e della gente ancor meno.
I rapporti non credo possano prescindere dal fattore rispetto e, al di la dei fatti, è il valore delle persone che rimane o, per lo meno, dovrebbe.
A volte, spesso, quasi sempre, questo principio funziona a senso unico ed io che sono abituata a dare, dare, dare, mi ritrovo a prendere, prendere, prendere... cosa è meglio non dirlo, perché il blog è per tutti.
Una volta chi mi conosceva mi prendeva per quella antipatica, quella da cui era meglio stare alla larga, che di sicuro non è paziente e per questo morde senza motivo. Oggi invece, complice il cambio di vita, di status ed a volte anche d'aspetto, passo per quella che se schiaffeggiata porgerà l'altra guancia e che di sicuro non creerà problemi. Strizzala a mo' di Mocio e vedrai che rendimento!

Per lungo tempo, troppo tempo, la complice di ciò sono stata io. Ho subito il fascino di scelte comode e rassicuranti, lasciando fare agli eventi e subendoli. Una sorta di coperta calda con cui proteggersi da ciò che non ci piace e che, anche se fosse, costa fatica. Ma i tempi erano maturi e, come mi ha detto un giorno il Principe: la pentola che sta troppo tempo sul fuoco, dove la tocchi scotta.   Era necessario fare un salto e l'ho fatto.   Un grosso respiro, una bella rincorsa ed un balzo, lungo e pieno di aspettative che spero mi porteranno lontano o comunque in un posto diverso. Ho lasciato il certo per l'incerto, e forse ancor di più, a prescindere dal significato che queste parole possano assumere in un periodo di crisi come questo. Ho dato valore ad una speranza ed ho chiamato i fatti con il loro nome.   Riparto alla soglia dei quaranta e a un mese poco più dal parto, quando qualsiasi ginecologo ti dice che è ora di andare in maternità e quando sarebbe meglio preparare la valigia per l'Ospedale, invece che abbozzare progetti, perché non è vero che una donna incinta non è affidabile, che l'unica cosa che vuole è nascondersi dietro la pancia per non fare niente e che ti tirerà un bidone nel momento meno opportuno.   Una quasi mamma, sa quanto sia importante il futuro, non per se stessa, ma per chi ha deciso di mettere al mondo, sa ancor più che non è questo il momento per adagiarsi, che tanto ci penseranno gli altri e che ora mi godo un meritato "riposo".   Ho dato il futuro una volta, lo sto per fare di nuovo ed a questo io tengo e per questo io riparto.