È davvero giunto il tempo del tramonto delle ideologie?

Creato il 15 marzo 2013 da Cibal @CiroBalzano26


Nella selvaggia giungla politica
è molto facile il richiamo ad ideologie passate oppure a personaggi carismatici che hanno legato alla loro personalità un periodo storico abbastanza controverso. Nel tempo che ora stiamo vivendo, accade spesso di assistere ad un utilizzo smodato di alcuni termini, scelti oculatamente, per richiamare a sè l’attenzione di un elettorato ancora troppo legato ai fasti o alle rovine del passato. È uno strumento particolarmente in uso tra le personalità che puntano maggiormente alla comunicazione per meglio colpire chi li ascolta.
Ora con l’avvento del Movimento 5 Stelle si sta assistendo al lento degrado, quasi alla scomparsa, in Italia di un’ identità individuale e del senso di appartenenza ad una o all’altra ideologia, che sia di destra o di sinistra, che sia liberista o socialista, che sia fascista o comunista, ogni ideologia è messa al bando in nome della cooperazione tra punti di vista differenti.

Ma è proprio così?

Per ideologia, si intende generalmente , un’insieme di opinioni, di visioni del mondo che si vive o che siano giunte a noi tramite ogni forma di trasmissione culturale (libri, riviste, documenti, n.d.a. ); questa è una delle tantissime connotazioni che il termine ideologia assume sia storicamente che analiticamente. Ovviamente come trasmesso a noi dalle fonti storiche , il termine ed il suo utilizzo si devono principalmente all’opera “L’ideologia Tedesca” redatto da Marx ed Engels (anche se il primo ad utilizzarlo è stato Destutt de Tracy).
Quando parliamo di ideologia in genere assumiamo per tale ogni concezione, ogni punto di vista, che un determinato individuo assume, forma, apprende lungo tutto l’arco la sua vita. Nella storia umana, le ideologie che si sono contrapposte, spesso e volentieri anche violentemente, sono davvero tantissime. Nonostante il numero ingente di ogni ideologia legata all’essere umano, sono altrettante anche le analisi, le critiche costruttive e non, di ognuna delle tante con valutazioni ,accompagnate da tesi verificate da parte di studiosi eminenti. Solo negli ultimi vent’anni si è assistito all’emergere di nuove ideologie, che partendo dalle basi del passato si sono modernizzate ed hanno sfruttato gli attuali strumenti di comunicazione per poter essere diffuse sul territorio nazionale. Però nelle nuove generazioni, come se fosse un atteggiamento di moda, sta iniziando ad evidenziarsi un sostanziale rifiuto, non una sorta di sub-cultura ma una sorta di contro-cultura, di tutto ciò che è rappresentato dalle solide strutture (nel senso di traguardi) , costruite e raggiunte fino ai giorni d’oggi , dell’uomo.
Gli ultimi accadimenti politici, italiani e non, fanno pensare ad una sorta di tramonto dell’ideologia classica, che rimanda a punti fermi del pensiero umano. Non a caso, i nuovi eletti del Movimento 5 Stelle in Italia, che si professa come un Movimento in contro-tendenza rispetto ai partiti tradizionali, rigettano ogni loro collocazione in aree ideologiche pre-impostate, rimandando ai concetti ed ai principi della cooperazione e dell’unità di intenti, un vessillo, un cavallo di battaglia che sicuramente ha contribuito ,dall’alto dei loro palchi, ad aumentare i consensi.

Ma davvero il non-richiamo ad ideologie preconfezionate storicamente può, in termini di progettualità futura, dare un senso a ciò che connota le azioni umane e quindi anche quelle politiche?

A mio avviso si dovrebbe fare,soprattutto oggi, una cernita ben meticolosa tra “le cose di sinistra” e ” le cose di destra“. Non si può mischiare nel calderone della comunicazione politica frasi ad effetto, del tipo “Non esiste più la destra,né la sinistra“, frasi che certamente in un momento storico e di debacle sul piano sociale ed economico come questo, che investe il nostro paese, possono catturare di più l’attenzione dell’elettorato.
Capisco che la situazione italiana dovrebbe davvero far pensare che nell’ultimo ventennio, ci si è affidati di più all’interesse effimero e materiale del Dio Denaro che al richiamo a principi ideologici d’appartenenza,non parlo nemmeno di quella militante, quella nuda e cruda, ma quella basata sulle idee, quella basata su dei concetti fondamentali della natura umana, quelli che insomma ti fanno pensare e conseguentemente progettare,creare.
La lontananza reale,non d’idee, della politica nostrana ha portato, in maniera almeno un poco giustificata, ad un sentimento di rifiuto totale verso tutto ciò che potesse rimandare alla parola ideologia. Una parola priva di contenuto per molti giovani d’oggi, ma che con sangue, con idee e desiderio è stata riempita dai nostri predecessori storici, quelli che si vestivano di rosso non perché era moda, non perché qualcuno ce lo imponeva, non per sfregio a chi si vestiva di nero, ma perché si credeva realmente in ciò che si faceva e non importava tanto cosa potesse portare ciò che si faceva, lo si faceva e basta, perché era giusto, era passione, era credo. Due parole, forse una, vuote oggi, ma tracimanti prima. Anni fa, tanto, troppo tempo fa.

Cibal



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