E’ difficile essere un Dio, dalla Russia un film in bianco e nero

Creato il 14 novembre 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Trudno byt’ bogom (Hard to Be a God)
Fuori Concorso
Russia | 2013 | 177 minuti | Bianco e Nero E’ difficile essere un Dio, ultima opera di German proiettata in prima mondiale dopo la cerimonia di premiazione. Umberto Eco ha scritto per il Festival un testo sul film. Eccone un breve stralcio: “È probabilmente difficile essere un dio ma è altrettanto difficile essere uno spettatore, di fronte a questo terrorizzante film di German […] In questo inferno, fatto di intolleranza e persecuzione, e di disgustanti crudeltà, si ha la sensazione inquietante che ‘de te fabula narratur’. Forse questo film parla di noi, di quello che potrebbe accaderci, o di quello che sovente ci accade, sia pure sotto forme più blande e meno fisicamente orripilanti. […] Certamente a petto delle ossessioni di German i film di Quentin Tarantino sono fiabe di Walt Disney” Sinossi
Alcuni scienziati sono inviati sul pianeta Arkanar per aiutare la civiltà locale, che si trova nella fase medievale della propria storia, a trovare il modo giusto per progredire. Il compito è difficile: non possono intromettersi con la violenza e in nessun caso possono uccidere. Lo scienziato Rumata cerca di salvare dalla gogna gli intellettuali locali e non può evitare di scendere in campo. Come se la questione fosse: cosa faresti al posto di Dio? Note di regia Per tutta la vita Alexey ha voluto realizzare questo film. La strada è stata lunga. Non è un film sulla crudeltà, bensì sull’amore. Un amore che c’era, palpabile, vivo, e che ha resistito alle condizioni più difficili. (Svetlana Karmalita) Cast
Regia: Aleksej Jurevič German nasce a Leningrado nel 1938, figlio dello scrittore Yuri Pavlovich German. Si laurea in regia teatrale. Nel 1968 insieme ad Aronov firma Sed′moy sputnik,film che viene proibito. Lo stesso destino tocca nel 1969 a Proverka na dorogach, tratto da un libro del padre. Nel 1976 firma Dvadčat′ dnej bez vojny, dal romanzo di Simonov che salva il film dalla censura. Nel 1984 German torna alle opere del genitore con Moj drug Ivan Lapšin, ancora una volta proibito. Negli anni ‘90 German gira Chrustalëv, mašinu!, in concorso a Cannes. Per il suo ultimo lavoro, Trudno byt’ bogom, tratto dal romanzo dei fratelli Strugazkij, impiega 15 anni. Alexey German muore a febbraio del 2013 e il film è terminato da Svetlana Karmalita e dal figlio Alexey German jr.
Sceneggiatura: Aleksej Jurevič German, Svetlana Karmalita
Fotografia: Vladimir Ilyin, Uriy Klimenko
Montaggio: Irina Gorokhovskaya, Marija Amosova
Scenografia: Sergey Kokovkin, Georgy Kropachev, Elena Zhukova
Costumi: Ekaterina Shapkaits
Musica: Victor Lebedev
Suono: Nikolay Astakhov
Cast: Leonid Yarmolnik, Yuriy Tsurilo, Natalia Moteva, Dmitriy Vladimirov, Laura Lauri, Aleksandr Ilin, Evegenyi Gerchakov Foto: Federica De Masi per Oggialcinema.net

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