Esce “POESIA E DEMOCRAZIA”, il secondo disco del cantautore valdostano DAVIDE MANCINI. Questo lavoro, autoprodotto, segue l’esordio del 2008 con il disco “Madame Gerbelle”, prodotto da Paolo Salandini, con cui arrivò a partecipare anche al celebre festival di Hue, in Vietnam.
Cantautore solitario, amante di Cervantes e dei gatti, lontano dai social e professore di letteratura italiana in un liceo musicale, Mancini canta in questo disco la disillusione davanti ad un mondo ipocrita ed irredimibile (“Poesia e democrazia” e “Storia di un galoppino”). Anarcoide in stile Gaber, e quindi allergico al potere, Mancini non crede nella politica attuale e, per non voler prostituire la propria intelligenza, preferisce dedicarsi all’imponderabile dell’esistenza e all’amore per l’arte (“Luna”, “Gardel” e “La favola della vita”).
L’amore per chi viene da origini umili e la compassione e la misericordia per i poveri sono i temi sui quali si poggiano entrambi i lavori discografici. La canzone “Memoriale” è dedicata, infatti, ai profughi che sbarcano nel nostro paese affinché “si dissolvano le ombre su questo vergognoso letargo”.
Un disco poetico, insolente ed intransigente che ricerca ed insegue il mito dell’uguaglianza e della giustizia sociale.
Il lavoro è stato registrato a Milano presso lo Studio Aurora di Massimo Spinosa, celebre bassista di De André, De Gregori e Vecchioni.