Il 26 dicembre, il giorno subito dopo Natale, si festeggia Santo Stefano. Ma…Come mai al Santo è dedicata una giornata di festa? La celebrazione di Santo Stefano il 26 dicembre, in Italia, è stata introdotta, come festa nazionale, solo nel 1947. Si tratta di una ricorrenza destinata, non solo a protrarre le festività natalizie, ma anche a rendere ancora più solenne il Natale, giorno della nascita di Cristo. La celebrazione liturgica ricorda coloro che hanno seguito Cristo fino a subirne il martirio, ossia i così detti “Comites Christi”.
Stefano è, per antonomasia il protomartire: il primo che ha professato la parola di Gesù in modo tanto coerente ed estremo da subire il martirio.
LA LEGGENDA
Secondo la leggenda, tra i vari pastori accorsi ad adorare Gesù Bambino, c’erano anche delle donne che avevano portato i propri bambini affinché Gesù li benedicesse. Tecla, una giovane sposa, non aveva figli, ma desiderava tanto averne uno. Per non essere da meno delle altre, prese una grossa pietra, l’avvolse in uno scialle, mise sulla sommità una cuffietta e se la teneva fra le braccia, proprio come se fosse stato un bambino appena nato.
Vedendo Gesù così bello e sorridente, si commosse e scoppi in un pianto a dirotto intanto che si trovava in ginocchio, davanti alla capanna. Quando si alzò per ritornare a casa, Maria, che aveva letto nel suo cuore comprendendo il suo innocente inganno le domandò:”Tecla, che cosa porti in braccio?”
Sentendosi scoperta, la donna rispose: “Allatto un figlio maschio.” Allora la Madonna le disse: “Su, scopriti il seno e allatta tuo figlio; da questo momento il tuo desiderio é stato esaudito. La tua pietra é diventata un bel bambino.”
La donna scostò lo scialle che avvolgeva la pietra e rimase meravigliata per il miracolo che era stato compiuto per lei: tra le braccia aveva il suo primo figlio.
“Ricordati però”, le disse ancora Maria, “che egli é nato da una pietra e morirà a colpi di pietra.”
Questo bambino fu chiamato Stefano, divenne discepolo di Gesù e fu il primo ad affrontare il martirio nel nome di Gesù. Morì per lapidazione e mentre crollava insanguinato sotto i colpi degli sfrenati aguzzini, pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”, “Signore non imputare loro questo peccato”.
Buon Santo Stefano a tutti.
La Redazione