Sono contento che due ragazzi innocenti vadano a casa. Poi ci saranno quelli che continueranno a ritenerli colpevoli. Innocentisti e colpevoli, è un gioco che c’è sempre, anch’io ho partecipato. Mi ci sono arrabbiato, su questo giornale mi sono anche beccato insulti. Mi hanno scritto che parlare di innocenza di Amanda e Raffaele significava partecipare al massacro della magistratura italiana. La magistratura italiana oggi ha avuto il coraggio di correggere un errore terrificante. Non è facile, è stato fatto: assolti con formula piena, per non aver commesso il fatto. Formula piena. La giuria ha detto: «Loro non c’erano, non c’entrano».
Poi c’erano quelli fuori dal tribunale che urlavano “vergogna”. Si può essere innocentisti e colpevolisti ma tifare per il carcere fa un po’ orrore. Prendiamo atto che c’è gente che vuole vedere altre persone marcire in carcere, al di là delle prove, dei ragionevoli dubbi, delle evidenze scientifiche. Hanno il cappio in mano e non sanno nulla, contenti loro.
La giuria ha detto anche un’altra cosa, implicitamente. Ha detto che la storia della notte tra 1 e 2 novembre 2007 va completamente riscritta. Il fine primo e ultimo deve sempre essere quello di cercare la verità, di fare giustizia. Non la giustizia a ogni costo, la giustizia vera per Meredith Kercher.
Amanda Knox tornerà a Seattle. Ho conosciuto bene la sua famiglia, ho idea di come si sentano ora. Sono felice per loro, lo sono per la famiglia di Raffaele Sollecito. Penso che la famiglia di Meredith Kercher abbia diritto alla verità e alla giustizia.