A causa della grande siccità l’agricoltura attraversa una grave crisi e l’inquinamento è alle stelle
Finisce l’autunno più anomalo di tutti i tempi dal punto di vista del clima. Da quanto risulta in un’indagine di Coldiretti, basata sui dati del National oceanic and atmospheric administration (Noaa), il fiume Po è inferiore di tre metri rispetto all’anno scorso nello stesso periodo. Colpa dell’assenza di precipitazioni e del caldo: infatti, questo è stato l’autunno meno freddo della storia, con un livello di temperatura combinata della terra e la superficie degli oceani superiore di 0,96 gradi alla media del ventesimo secolo.
Insieme al caldo si registra la mancanza di pioggia. Questo dicembre è precipitata il 91% di acqua in meno rispetto alla media. A novembre, le precipitazioni al nord Italia sono diminuite dell’80%, mentre al sud sono dimezzate (-49%). Per l’agricoltura questi dati sono devastanti: secondo Coldiretti, l’assenza di pioggia, necessaria alle coltivazioni, ha anche provocato un alto rischio di incendi in Alto Adige e in Sardegna.
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I problemi non finiscono qui. La presenza di smog anomalo sopra i livelli di guardia, soprattutto in alcune città del nord come Milano, Torino o Novara, è proprio dovuta alla mancanza di acqua: in queste città, è da 54 giorni che non piove. “L’acqua è necessaria – spiega Coldiretti – per ristabilire le risorse idriche indispensabili nella fase di crescita delle coltivazioni e diffusa in tutta la Penisola. Dal Piemonte alla Lombardia, dall’Emilia al Veneto la situazione è preoccupante per il bacino idrico del fiume Po dove si produce il 35% della produzione agricola nazionale e che è fortemente dipendente dalla disponibilità di acqua”.
Il problema, molto grave in Italia, si presenta anche nel resto d’Europa: in Spagna le temperature di questi mesi hanno raggiunto addirittura i 25 gradi. Valori altissimi anche in località più a settentrione, come la Germania, l’Inghilterra, la Francia e la Scandinavia.
E.S.
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