Da: Il Messaggero
Strage Bardo, fermato marocchino a Milano. In Italia con barcone migranti
Un cittadino nordafricano di 22 anni, Touil Abdel Magid, presumibilmente marocchino, è stato arrestato nel Milanese perché ritenuto coinvolto nella strage al Museo del Bardo a Tunisi. Ne ha dato notizia, stamani, la Polizia di Stato. L'uomo è arrivato in Italia a inizio 2015 a bordo di uno dei barconi partito dalla Tunisia carico di migranti.
Il marocchino arrestato era ricercato a livello internazionale dalle autorità Tunisine che lo ritengono coinvolto nell'attentato costato la vita a 24 persone, tra cui quattro italiane. È stato catturato dalla Digos e dai Ros a Gaggiano (Milano) ieri sera. Gli investigatori nel corso delle perquisizioni hanno sequestrato alcune pen drive con all'interno materiale informatico.
I reati contestati nel mandato di cattura emesso dal Tribunale di Tunisi sono: omicidio volontario con premeditazione, cospirazione al fine di commettere attentati contro la sicurezza interna dello Stato e commettere un attentato allo scopo di mutare la forma di governo, incitamento della popolazione ad armarsi l'una contro l'altra e provocare disordini sul territorio tunisino, sequestro di persona a mano armata, partecipazione ad addestramento militare all'interno del territorio tunisino al fine di commettere reati terroristici, utilizzo del territorio della Repubblica al fine di reclutare e addestrare persone per commettere atti terroristici.
Il marocchino arrestato a Gaggiano, nel Milanese, in quanto ritenuto del gruppo che ha messo a segno l'attentato al museo del Bardo è irregolare ed è stato trovato in un'operazione congiunta di Ros e Digos presso dei parenti che invece hanno un permesso di soggiorno.
Touil Abdel Magid non era conosciuto alle forze dell'ordine in Italia. Su di lui c'è solo un decreto di espulsione del 17 febbraio scorso, un mese prima dell'attentato a Tunisi. Nell'appartamento in cui vivono la madre e i fratelli (estranei all'inchiesta, ndr) è stato sequestrato del materiale da parte degli agenti della Digos di Milano. Materiale su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.
Sarà la corte d'appello a valutare la richiesta di estradizione attesa da Tunisi per il marocchino arrestato. Prima della segnalazione da parte dei servizi di intelligence italiani, Abdelmajid non era conosciuto dalle forze dell'ordine italiane, così come i suoi due fratelli, che a quanto si apprende in ambienti investigativi svolgono attività di spaccio e comunque sono ignari dell'attività terroristica contestata al 22enne e non sono stati colpiti da provvedimenti.
Le congratulazioni di Alfano. L'arresto del marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi dimostra «l'eccellente lavoro delle Forze di Polizia: congratulazioni ai nostri uomini in divisa, agli inquirenti e all'intelligence, che hanno saputo tessere con alta professionalità la rete investigativa, senza escludere alcun canale di possibile infiltrazione». Poi la replica alle critiche provenienti da Fi, M5S e Lega: «Leggo dichiarazioni surreali o deliranti di indignazione perchè abbiamo avuto l'abilità di arrestare un sospettato di terrorismo. Questa è l'opposizione. Anche questa è la ragione per cui governiamo».
I premier via Twitter. Renzi invece ha affidato ai Social le sue congratulazioni.«Grazie alle forze dell'ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati della strage di Tunisi. Orgoglioso della vostra professionalità».