È già accaduto, accadrà ancora

Creato il 18 aprile 2012 da Malvino
È già accaduto. Si ebbe un improvviso crollo della fiducia nei partiti, poi la magistratura fece il resto, e la Dc eslose in frammenti, il Psi si polverizzò, i partitini cosiddetti laici si nebulizzarono, il Pci e il Msi s’affrettarono a cambiar nome, faccia e anima, però perdendo pezzi, e non irrilevanti. Tra le macerie si fecero spazio quanti avevano capito per tempo che il sistema fosse inemendabile, poi va’ a capire se fin da subito sapessero che tutto dovesse cambiare, come dicevano, perché tutto restasse uguale, come s’è visto. Oggi siamo solo all’inizio di un’altra ondata di “antipolitica” ed è ancora presto per dire se i 12 milioni di italiani che non sanno chi votare daranno o no alla morte della Seconda Repubblica il tratto devastante che ebbe la morte della Prima. Sappiamo che a cogliere l’attimo, allora, furono Berlusconi, Bossi e Di Pietro, immaginiamo che stavolta tocchi a Grillo, forse a Passera, o sarà il vuoto di cui i politologi negano l’esistenzaA più d’uno, allora, sembrò arrivato il momento giusto perché i radicali raccogliessero i frutti della loro lunga e faticosa semina antipartitocratica, ma Pannella fu preso da quella che Massimo Teodori ha acutamente definito “irresistibile pulsione alla dissoluzione” (Marsilio, 1996). Accadrà anche stavolta, non c’è alcun dubbio. Anche stavolta, i radicali non riusciranno ad impedire a Pannella di buttare al vento l’occasione di presentarsi agli italiani come matura classe dirigente o via, non esageriamo, il menopeggio sulla piazza: non tantissimo, sia chiaro, ma levando i vecchi tromboni e le trombette nate vecchie, nemmeno poco. Anche stavolta, non c’è alcun dubbio, chi si azzarderà a denunciare la delirante megalomania di Pannella, a segnalare nel suo velleitarismo la malata vocazione all’irrilevanza – sola condizione che gli consente di sentirsi martire, sola a dargli la sensazione di esser vivo – sarà scomunicato e costretto ad allontanarsi, per non subire l’intollerabile molestia della quale è regolarmente fatto oggetto il membro di una setta che osi mettere in discussione le decisioni del capo carismatico.
[Di recente ho letto l’inchiesta sul reverendo Jim Jones e la sua setta del Tempio del Popolo che Ron Javers e Marshall Kilduff firmarono per The San Francisco Chronicle a poche settimane dal suicidio di massa del 18 novembre 1978 (The Suicide Cult, Bantam Books 1978) e ho trovato non meno di due dozzine di punti di concordanza con la storia della “cosa radicale”.]

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