"No, non è come l'altra volta, quando arrivò la strega e ti spaventasti e poi dovemmo andar via appena dopo l'inizio. Qui non ci sono attori che recitano dal vivo. Quello era il teatro, questo invece è il cinema...il cinema, un posto dove c'è una televisione grande quanto una stanza e dove si guarda un film o un cartone animato assieme ad altra gente...Ti piacerà tantissimo, il cinema, vedrai che ci vorrai tornare molte volte". Dopo le rassicurazioni di rito, ecco la prima volta al cinema: ve lo immaginate lo stupore di un bambino di quattro anni e mezzo di fronte al grande schermo? Davanti a lui c'è il mondo del Gatto con gli stivali, ma Dodokko non è semplicemente lo spettatore seduto sulla sua poltrona al centro della sala: è il protagonista stesso del film, che per un'ora e mezza vive la storia in salsa western del Gatto e che, soltanto quando i titoli di coda hanno cessato di scorrere e ce ne andiamo a casa, se ne ricorda e torna essere mio figlio. Si chiama 'immedesimazione' la parola magica che avevo dimenticato da troppo tempo ovvero da quando guardo i film e leggo i libri in modo critico, più per capire come sono fatti e come sono collegate fra loro le dinamiche della trama che per goderne la storia. Dodokko, invece, immediatamente dopo esserci seduti in platea, ha indossato il cappello con la penna e gli stivali del Gatto e...gli stavano a pennello! Il più bello spettacolo che ho visto ieri al cinema è stata la faccia di mio figlio immortalata dalla luce dello schermo: sembrava che le palpebre non battessero sugli occhi che non mancavano un solo fotogramma e che la bocca fosse spalancata dallo stupore. Invece sorrideva: lo sguardo e il corpo nella favola, lontanissimi da tutto il resto.
"No, non è come l'altra volta, quando arrivò la strega e ti spaventasti e poi dovemmo andar via appena dopo l'inizio. Qui non ci sono attori che recitano dal vivo. Quello era il teatro, questo invece è il cinema...il cinema, un posto dove c'è una televisione grande quanto una stanza e dove si guarda un film o un cartone animato assieme ad altra gente...Ti piacerà tantissimo, il cinema, vedrai che ci vorrai tornare molte volte". Dopo le rassicurazioni di rito, ecco la prima volta al cinema: ve lo immaginate lo stupore di un bambino di quattro anni e mezzo di fronte al grande schermo? Davanti a lui c'è il mondo del Gatto con gli stivali, ma Dodokko non è semplicemente lo spettatore seduto sulla sua poltrona al centro della sala: è il protagonista stesso del film, che per un'ora e mezza vive la storia in salsa western del Gatto e che, soltanto quando i titoli di coda hanno cessato di scorrere e ce ne andiamo a casa, se ne ricorda e torna essere mio figlio. Si chiama 'immedesimazione' la parola magica che avevo dimenticato da troppo tempo ovvero da quando guardo i film e leggo i libri in modo critico, più per capire come sono fatti e come sono collegate fra loro le dinamiche della trama che per goderne la storia. Dodokko, invece, immediatamente dopo esserci seduti in platea, ha indossato il cappello con la penna e gli stivali del Gatto e...gli stavano a pennello! Il più bello spettacolo che ho visto ieri al cinema è stata la faccia di mio figlio immortalata dalla luce dello schermo: sembrava che le palpebre non battessero sugli occhi che non mancavano un solo fotogramma e che la bocca fosse spalancata dallo stupore. Invece sorrideva: lo sguardo e il corpo nella favola, lontanissimi da tutto il resto.
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