Lo scorso fine settimana è stato funestato da due eventi che hanno segnato a fondo il nostro paese. Sabato l’attentato alla scuola di Brindisi e poi domenica mattina presto un terremoto ha scosso l’Emilia Romagna e la pianura Padana. Due eventi che il web non ha esitato a raccontare
Ma vogliamo sottoporre anche un altro spunto. Ossia che il web è anche il luogo del racconto, a tutti i livelli. A seconda delle situazioni, felici o terribili come quelle di cui parliamo, le persone hanno la facoltà di diventare narratori della realtà che li circonda. Impossibile da immaginarsi solo qualche anno fa, come lo stesso Maistrello sottolinea nella sua riflessione.
Se provate a raccogliere sotto gli hashtag su twitter, #brindisi, #attentato, #terremoto, #bologna, tutte le informazioni che sono circolate, avrete davanti a voi il racconto dei terribili momenti immediatamente dopo l’attentato alla Scuola F. Morvillo di Brindisi, che ha ucciso una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, oppure vi ritroverete il racconto degli altrettanti terribili momenti successivi alla terribile scossa di terremoto avvenuta alle 4,03 del mattino di domenica 20 Maggio di magnitudo 5.9.
Un racconto che in altri tempi non sarebbe stato possibile, un racconto che si presta a tante interpretazioni, anche quello giornalistico, senza confonderlo con giornalismo tradizionale, come ci ricorda Maistrello col titolo del suo post, “Fatevene una ragione arriveranno sempre dopo“. Sarebbe bello che l’informazione tradizionale prendesse coscienza di questa differenza riuscendo a sfruttarla, ma sarà cosa molto ardua e di difficile attuazione. Lo spirito di competizione prevarrà ciecamente, a scapito della buona, corretta e completa informazione.
Il web del racconto ha, come dicevamo, la facoltà di prestarsi a mille interpretazioni e ciascuno di noi può costruire il proprio e raccogliere i messaggi che più lo soddisfano a seconda delle situazioni, per costruire, attraverso il contributo di tutti quelli che vi partecipano, la propria narrazione dei fatti. Ed è questo che fa la differenza dalla informazione mainstreaming. L’utente della Rete è al tempo stesso autore e fruitore di notizie e racconti. E’ autore e fruitore di un palinsesto, del suo palinsesto, impensabile solo qualche anno fa.
Se solo ci fosse più consapevolezza dei mezzi che si ha a disposizione, tutto sarebbe più fruibile, utile e l’informazione ne gioverebbe in maniera totale. Chissà se succederà mai.