Si scrive pannolenci ma si legge Natale. Mia moglie si sta dando da fare per il mercatino di Natale della Scuola Elementare, e la casa ha cominciato a riempirsi di pannolenci.
Ritagli di vari colori, forme abbozzate, meringhe non ancora fissate sopra le tortine. Fili sparsi – rossi, verdi, azzurri – sui tappeti (lì stanno anche bene), sul divano, sopra la tavola, sui mobili, nel letto – perché mia moglie prima di addormentarsi cuce qualche meringa.
Il mio Natale, da qualche anno a questa parte, è associato direttamente al pannolenci. Non me ne dispiace, anzi.
«Quest’anno nuovi pezzi!» mi ha detto misteriosamente mia moglie.
Cosa saranno? Dai ritagli sopra al tavolo non riesco a capirlo. Curiosità…
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