E’ un estate di grandi manovre per il nostro Sole: la nostra stella sta infatti invertendo i poli del proprio campo magnetico. Ad annunciarlo sono i ricercatori della Nasa che lavorano presso l’università di Standford.
Il processo, assolutamente fisiologico, cade a metà del ciclo solare che avviene circa ogni undici anni e dovrebbe completarsi entro i prossimi tre o quattro mesi, più o meno prima di Natale 2013. Questa fase di transizione comporterà un effetto domino che si avvertirà in tutto il Sistema Solare, infatti la forza di attrazione della nostra stella per fare un esempio è avvertita ancora oggi dalla sonda Voyager che si trova ad oltre 11 miliardi di chilometri da noi. Gli esperti comunque rassicurano che le conseguenze per la Terra saranno decisamente trascurabili: al massimo qualche disturbo nelle comunicazioni radio. E dal momento che l’inversione coinciderà con un picco dell’attività solare, a Natale potremmo osservare un maggior numero di aurore boreali.
Il campo magnetico solare si può paragonare ad una gigantesca calamita con due poli e nasce da un altrettanto gigantesca “dinamo” che si trova nel cuore della stella.
“È uno strato posto a 190.000 chilometri di profondità, in cui movimenti turbolenti di plasma generano intense correnti elettriche che formano il campo magnetico“, spiega Mauro Messerotti, ricercatore dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e docente di fisica solare all’università di Trieste.
Ogni undici anni, durante il picco massimo dell’attività solare, avviene l’inversione: “è come se la barretta magnetica con i due poli agli estremi venisse lentamente girata di 180 gradi“, aggiunge l’esperto. Si tratta di un processo piuttosto lento e che attualmente si è completato nell’emisfero nord, mentre per quello sud ci vorrà ancora qualche mese. “Non è facile fare previsioni“, precisa Messerotti “perché conosciamo ancora poco della nostra stella: basti pensare che abbiamo potuto studiare solo 24 degli oltre 418 milioni di cicli che il Sole ha compiuto dalla sua nascita“.
Non resta quindi che aspettare e continuare le osservazioni del Sole, senza farsi contagiare da allarmismi ingiustificati che iniziano a circolare in rete. “Sebbene questo processo influenzi il campo magnetico interplanetario, non causerà nessun evento catastrofico per i pianeti“, conclude l’esperto, “perché siamo di fronte ad un processo fisiologico del nostro Sistema Solare“.