Quel giorno la mamma piangeva più del solito ed era strano perché quando l'uomo delle medicine veniva, lei era sempre felice, che di medicine ne aveva sempre bisogno, la mamma, diceva che le facevan bene e stava meglio poi, meglio di quando non ne aveva, che piangeva e aveva le crisi e a volte piangevo anch'io, che alla mamma le ho sempre voluto bene, io. Quel giorno però la mamma mi disse di andare con l'uomo delle medicine, mi abbracciò forte, piangendo e mi disse che piangeva per le sue crisi, che non dovevo farci caso ma io alle lacrime di mamma ci faccio sempre caso, mentre l'uomo delle medicine mi aspettava in macchina e neanche parlava, aveva una faccia brutta ma diceva che mi avrebbe portato nella casa dove stanno gli angeli, che io non c'ero stato mai e allora mi piaceva l'idea, che tutti mi dicevano che avevo i capelli di un angelo e il viso di un angelo e allora volevo andarci, lì, dove ci son gli angeli, nella casa del Signore. E anche se aveva la faccia brutta brutta, l'uomo delle medicine mi diede della cioccolata, mi disse che a 10 anni, quanti ne avevo, la cioccolata mi faceva bene, mi dava energie, che lui invece già non ne mangiava tanta che altrimenti ingrassava. E fece anche un sorriso quando lo disse, poi niente più, pensava a guidare e quasi mi ignorava, io che me ne stavo seduto al lato a guardare il paesaggio dalla macchina, che mi piace guardare gli alberi che scorrono veloci, fuori.
E quando siamo arrivati nel cortile della chiesa l'uomo brutto ha fatto come un sospiro, come quando io corro tanto e alla fine sono stanco. E la chiesa era lì e c'era la signora col velo all'ingresso, con il bambino riccio in braccio, che quasi sembrava mi fissasse, e dentro poi, dentro c'erano tutti angeli intorno, sulle pareti, erano lì, come me li ero immaginati, erano lì e mi piaceva guardarli. L'uomo brutto mi teneva per mano ma io guardavo gli angeli e gli angeli guardavano me e allora mi piaceva. Poi è venuto l'uomo della casa del Signore, mi ha guardato e mi ha toccato i ricci, che a me non piace mai quando mi toccano i ricci e allora ho girato la testa, anche se nella casa del Signore all'uomo della casa del Signore non si dovrebbe girare la testa, mi avrebbe detto la mamma. E poi l'uomo brutto se n'è andato e l'uomo della casa degli angeli mi ha detto "vieni con me" e io pensavo fosse un angelo anche lui. E poi ha chiuso la porta. E gli angeli, quelli sulle pareti, erano tutti finti, adesso lo so. Anzi, non esistono neanche quegli in cielo e io non voglio più che qualcuno mi dica che ho i capelli di un angelo. Mai più. E neanche vorrei più esistere, io, mai più.