…e Joe prese il fucile. Storia di amicizia e redenzione nel profondo Texas

Creato il 06 ottobre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

commento di Marco Valerio

Summary:

A quasi un anno dalla presentazione mondiale alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle nostre sale Joe, film di David Gordon Green interpretato da un tenebroso e disincantato Nicolas Cage e dalla giovane rivelazione Tye Sheridan, già visto in The Tree of Life di Terrence Malick e Mud di Jeff Nichols.

Joe si presenta come un avvincente connubio di amicizia, violenza e redenzione che esplode nei selvaggi boschi del Texas dando vita ad un’opera coraggiosa e toccante. Il film riporta Nicolas Cage alle sue radici di cinema indipendente nel ruolo principale dell’ex detenuto Joe Ransom, un uomo collerico con una vita dura alle spalle che sta solo cercando di dominare il suo istinto a cacciarsi nei guai. Ma poi Joe incontra un ragazzino sfortunato che risveglia in lui un fiero protettore dal cuore tenero.

Da una sceneggiatura di Gary Hawkins, Joe si basa sul romanzo del compianto Larry Brown, l’ex pompiere del Mississippi celebre per la sua narrazione potente e goticheggiante e per i temi universali dell’onore, della disperazione e della rettitudine morale. Reduce dal successo di Prince Avalache, Orso d’Argento al Festival di Berlino 2013, David Gordon Green ha definitivamente chiuso con il mondo delle commedie grottesche e sboccate (benchè il suo esordio sia stata il notevole film comico-demenziale Strafumati con Seth Rogen e James Franco) e scelto di percorrere con coerenza e convinzione la strada del cinema indipendente e d’autore.

Ecco come il regista ha presentato Joe in occasione della prima mondiale al Festival di Venezia dello scorso anno: “Joe è la storia degli ultimi resti dell’era dei cowboy, quando era accettabile distruggere un bar con una sparatoria, vivere secondo le proprie leggi e comandare le donne. Intorno a Joe Ransom il mondo è cambiato e lui non riesce proprio ad adattarsi al cambiamento. Volendo presentare la giustapposizione del nostro personaggio con questo mondo, ho cercato di trovare un equilibrio fra elementi del genere western, archetipi degli Stati Uniti del Sud e un pizzico di America moderna delle piccole città. Quel che rende Joe affascinante è l’impossibilità di metterlo a fuoco. Il protagonista non è una ma tante cose diverse. È stato in carcere, ha ucciso, ha pianto fra braccia di donne e ha lavorato sodo per tutta la vita. L’equilibrio di questo conflitto di carattere ricorre in tutti gli elementi del film. La musica è lirica ma minacciosa, le location sono rustiche ma piene di luce. Lo spirito della pellicola è questo andirivieni, personaggi compresi. Joe incontra un ragazzo di nome Gary. Il suo personaggio è colto in un momento in cui può diventare buono o cattivo. Fare scelte furbe e sottrarsi a una brutta situazione o soffrire nonostante la sua natura positiva. Gary è il fulcro di questo andirivieni e la sua bontà dipende dal percorso personale di Joe verso la redenzione”.

Apprezzatissima la prova di Nicolas Cage, finalmente tornato a recitare in una progetto ambizioso e rischioso, lontano dalle roboanti produzioni hollywoodiane e dalle pellicole di qualità infima cui il premio Oscar per Via da Las Vegas ci aveva abituati negli ultimi anni. Ma a rubare la scena è Tye Sheridan, non più una sorpresa ma una conferma: un ragazzo talentuoso e umile, rigoroso nella preparazione dei ruoli e intenso in scena, commovente in questa prova attoriale che gli è valsa la Coppa Mastroianni per il migliore attore emergente a Venezia.

Prodotto da Worldview Entertainment, Dreambridge Films e Muskat Filmed Properties e distribuito da Movies Inspired, Joe esce nelle nostre sale giovedì 25 settembre.

di Marco Valerio per Oggialcinema.net


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