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E l'affare dei fagiolini mise a soqquadro il palazzo del Potere (di Enrico Deaglio)

Creato il 24 ottobre 2013 da Tafanus

Enrico-deaglioGli annali dell'autunno 2013 (autunno per nulla "caldo", anzi decisamente  "indifferente") ricorderanno uno dei migliori esempi di giornalismo investigativo italiano degli ultimi anni.
La signorina Francesca Pascale di Fuorigrotta (Napoli), appena 28 anni, agendo sotto le spoglie di fidanzata ufficiale di Silvio Berlusconi, condusse infatti una pericolosa inchiesta, alla fine della quale divulgò al grande pubblico che l'economato di Palazzo Grazioli - il palazzo del Potere per antonomasia: il palazzo dei festini, del lettone, degli accordi e dei tradimenti politici - pagava i fagiolini 80 euro al chilo. Riscontrato, secondo i dettami del giornalismo, che i fagiolini a Roma si potevano comprare, nei diversi mercati a un prezzo variabile tra i tre e i dieci euro al chilo, considerato anche un possibile sovrapprezzo per il trasporto a domicilio, il prezzo finale risultava decisamente anomalo. Questa la clamorosa denuncia, che presenta aspetti paradossali e suggestivi allo stesso tempo, di cui sicuramente la magistratura si vorrà occupare, essendo evidente la notizia di vari possibili reati, non ultimo - lascia intendere la Pascale - la circonvenzione di incapace.
L'inchiesta ben si inserisce nello spirito del tempo. Non è sfuggito a nessuno che l'affare dei fagiolini cade in un momento particolare della vita politica: Silvio Berlusconi, l'utilizzatore finale dei fagiolini stessi, è stato infatti condannato definitivamente per una frode fiscale colossale, ancorché in massima parte prescritta. Il Senato sta discutendo se espellerlo, proprio per questo motivo. Quello che lo riguarda come uomo pubblico, ora però lo investe anche nella sfera dell'economia domestica. Come avviene il ricarico del prezzo dei fagiolini? C'è un Frank Agrama anche nella filiera alimentare di palazzo Grazioli? Quanti fagiolini si mangiavano nelle cene eleganti? Berlusconi mangia fagiolini sovrastimati a sua insaputa? Ma come poteva non sapere? E quanto costa, a noi contribuenti, il fagiolino d'oro di Palazzo Grazioli?
La «fine di un ventennio» può avere accelerazioni tragiche (speriamo di no), ma anche rivelare virtù nascoste nel popolo; la vicenda di Francesca Pascale, una donna del popolo che, per amore del suo uomo, sfida il pericolo come l'ancella fedele nella reggia di Ulisse infestata dai Proci, è lì a dimostrarci che ci si può sempre riscattare e tornare a sperare. E fa, naturalmente riscoprire la bontà del tempo antico.

Pascale-berlusconi

Les amoureux

Si era appena dopo la fine della seconda guerra mondiale e al Quirinale, il massimo dei palazzi del potere, sedeva un integerrimo presidente, Luigi Einaudi. Questi, una sera, invitò a cena un gruppo di giornalisti e la servitù, per dessert, portò in tavola un piatto di pere, di grandi dimensioni. Il presidente ne prese una e fece: «Troppo grande per me, qualcuno ne vuole metà?»; disse di si lo sceneggiatore Ennio Flaiano, al quale venne depositata nel piatto la sua metà. Erano tempi di grande frugalità. Poi, come ricorda Flaiano, cominciò «l'era delle pere indivise».
(di Enrico Deaglio - Venerdì di Repubblica)


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