E’ l’ora della sera, amore mio, quando sbatto la tovaglia del desco del giorno da briciole d’inciampi e fallimenti, che mi spieghi in silenzio il tuo amore.
Nel cavo della mano conservo le tue parole, fatte perle di collana alle mie ore, corollario acceso condiviso d’opinioni.
E’ l’ora della sera, amore mio, quella che non ha pentimenti, che riflette la tua mano sulla spalla e sorregge il mio canto strozzato e piegato con una nota d’armonia, la tua.
Rincorre il tempo la presenza, senza fretta, nello scorrere lento d’incastri di lettere.
E’ l’ora della sera, amore mio, quando colgo tra le mani il dono del rimanere.
Chiara