e la banalità del titolo, Ottobre

Da Marysunright
Che questo post lo intitoli Ottobre è (ormai proverbiale) pigrizia, ma almeno non vado fuori tema,

perchè volevo banalmente raccontare della metamorfosi che mi accade durante il mese d'autunno, dove dalla me "festarola", quella che "usciamo?" "dammi 5 min, tempo di fare la strada!", quella che ogni occasione è buona per uscire, anche se non sono tanto in vena, che poi tanto la voglia mi viene, che basta stare in compagnia e chiacchierare e bere una birra e mangiare un gelato e fare due passi e andare a prendere un coffee e salutare i tedeschi che dopo partono per la Germania e dai che magari è in giro pure quel tipo carino che so che lo troverò lì sicuro e ci sono quelli che suonano e facciamo un giro allo Sherwood e.. insomma importantissimi e improrogabili motivi d'uscire.

Ecco, tipo stasera è venerdì e penso "ma chi me lo fa fare di uscire che in casa si sta tanto bene?" e da tutti i motivi che in estate trovavo per uscire, ne trovo altrettanti per voler restarmene a casa, che a casa fa calduccio, che il divano e il plaid e sky e la Giulia (la mia gatta ndr) e che potrei guardare Girls in streaming e che fanno quel film che volevo proprio vedere e che non sono dell'umore e che sono stanchissima e che dovrei/vorrei scrivere qualcosa e che vorrei disegnare e che vorrei imparare a fare dei buoni render e che vorrei leggere che mi mancano poche pagine e che nella lista di cose da fare prima dei 30 c'è la lettura di tutta Alla ricerca del tempo perduto e che sempre in quella lista c'è il fatto di finire un libro e che ovviamente se continuo ad uscire tutte quelle cose non riuscirò MAI a farle.

Ecco, io questa sera vorrei proprio restare a casa e vorrei scrivere un poco, ma poi passo per la cacacazzi di turno, altra scusa e alla fine, ovviamente uscirò.

E vorrei anche avere un ragazzo con cui stare a casa i giorni d'autunno, buttati sul divano, con il plaid a scaldarci che ggìli abbracci aiutano, ma non bastano, perchè il riscaldamento non è ancora acceso e fuori il cielo è grigio, ma non piove. Sì, insomma, perchè è autunno. Che poi il fatto di innamorarmi è un'altra cosa che ho in quella famosa lista, che poi in quella lista ci sta scritto che anche lui deve essere innamorato follemente di me. Però ho fatto un errore, io, in quella lista, ho annotato ad # innamorarmi follemente e in un altro #essere amata follemente e, a pensarci bene posso già depennarle entrambe le cose, che io tanto mi sono già innamorata troppo ben due volte e una volta sono stata troppo amata. Peccato che mi sono sbagliata, perchè non le ho messe assieme quelle due cose e non ci ho aggiunto qualcosa come contemporaneamente.

Poi ho letto una cosa che è vera e anzi le cose lette sono due e allora mi è venuta in mente la Legge dell'attrazione, una legge che mi spiegò una volta il mio caro amico Pavo. Perchè sto scrivendo di getto, cosa che non faccio mai, una specie di susseguirsi di pensieri e, insomma questa stesura, questo "stile" (narrativo) non mi appartiene e lo sto rubando ad altra roba letta in giro. Che scrivere così, però fa molto blog alla moda e non dite il contrario.

Tornando alla legge dell'attrazione, che non vi spiegherò, fatto sta che ho letto dapprima un articolo meraviglioso sugli esercizi di stile e di come un racconto su di un tema X viene ipoteticamente affrontato da 5 scrittori diversi e, applausi sentitissimi (ma da male alle mani) per l'autore che effettivamente pareva di leggere proprio quegli scrittori lì (io ne ho letti na media di 3/5, ma poco importa).
Poi su LaRepubblica, domenica leggevo, forse un articolo di Batterzaghi che spiegava ancora questi esercizi di stile e di come sia facile la "contaminazione stilistica" dopo aver letto uno scrittore, ma lui parlava di scrittori con la Esse maiuscola, faceva i nomi di Levi e Gadda, così, tanto per intenderci.
Mentre io faccio quasi un passo indietro e mi contamino della scrittura compulsiva dei blogger, anzi delLE.
Chissà come mai Dostoevskij non mi faccia questo effetto, eppure sto leggendo L'idiota (da una vita, ma se non lo finisco è solo colpa della troppa mondanità), ma probabilmente se scrivessi come lui, con tutto rispetto parlando, il mio bacino d'utenza precipiterebbe terribilmente.
Chiudo sta parentesi noiosissima di sto flusso di pensieri, che non mi/vi porta da nessuna parte, ma che per lo meno, se avete clikkato sul link di quel Quit the doner, vi ha permesso di leggere qualcosa di veramente figo.
Fatto sta, che siccome sono già troppo cacacazzo per trovare un moroso, che io quelli che mi vogliono manco li vedo e che se non hanno qualche segno di squilibrio "gli manca quel che" che serve a farmeli piacere, oh bene. Almeno con gli amici evito di fare la cacacazzo e sì, adesso vado a prepararmi che sì, alla fine esco. Che tanto il moroso, appunto, non ce l'ho.

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